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Come lo sai che sono matta? Altrimenti non saresti venuta qui, disse il gatto

Come lo sai che sono matta? Altrimenti non saresti venuta qui, disse il gatto

“A volte mi capita di aver paura, sai Open? Una paura strana, spesso solo un pensiero che mi sfiora e poi va non so dove. Ma intanto è passato (quel pensiero) e mi lascia strascichi di timore, di quel non so che di poco piacevole. E ci provo sai a non pensarci e ci riesco anche ma poi inevitabilmente ritorna, nei momenti più improbabili, magari anche in quei momenti in cui penso di essere tranquilla ma evidentemente così tranquilla non sono…”.

E parlo con te che tanto per non smentirti mi dai le spalle e chissà se hai pensieri e chissà se anche tu hai paura di tanto in tanto.

Ti guardo e mi ricordi molto lo Stregatto (quello di Alice nel paese delle meraviglie).

Certo non diventi invisibile, ma a volte sembra.

Certo non ruoti la testa come fa lui, ma ci vai molto vicino.

Certo però come lui ti piace vivere sugli alberi o stare in alto. Di sicuro la visuale è migliore. Di sicuro è diverso perchè così hai una visione d’insieme più ampia.

E come fai spesso, mi ritrovo con i tuoi occhi che mi fissano con quel fare da punto interrogativo.

Lo so, lo so. Stai pensando che mi sto facendo un mucchio di paranoie per nulla.

“Umani…”. So che lo pensi. Non serve che ti esprimi oltre. Ho capito.

E…comunque mi tocca darti ragione

“Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.

– Come lo sai che sono matta?, disse Alice –

Altrimenti non saresti venuta qui, disse il gatto”.

Ha ragione lo Stregatto. Siamo tutti matti.

E qui lo so che sei in accordo con me. Lo so perchè hai appena cambiato espressione.

Già Open, siamo davvero strani e matti noi umani.

Non ci sappiamo accontentare. Non ci sappiamo far bastare nulla o quasi.

Vogliamo di più e di più e…ci dimentichiamo di vivere.

Corriamo come pazzi da un punto A verso un punto B o H o Z per scoprire alla fine della corsa che non ci siamo mossi dal punto di partenza.

E come dei matti sprechiamo energie e risorse.

Spesso non abbiamo nulla di concreto tra le mani e rincorriamo fuffa o qualcosa di molto simile.

E passiamo notti insonni a cercare soluzioni.

E passiamo ore ed ore a piangerci addosso sperando in un miracolo, un aiuto divino o simile, una botta di culo che ci cambi in un istante la vita.

E siamo matti. Così matti che non sappiamo più distinguere finzione e realtà, opportunità e prese in giro, films e vita reale.

Ci siamo dentro e uscirne è un casino pazzesco.

E siamo matti, sempre di più. E così facciamo un pò come Alice che si rifugia nel paese delle meraviglie. Ne vive e ne vede di tutti i colori, incontra personaggi bizzarri e folli, sperimenta l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, la paura di trovarsi di fronte a re e regine impazziti, a tagliatori di teste, a bruchi cannaioli, a bianconigli in doppio petto con la ventiquattr’ore e l’orologio in perenne ritardo…

E crediamo così di vivere dentro ad un sogno. Anche un bel sogno a tratti. Ma…

Mi stai fissando. E non mi piace come mi fissi. So che mi stai per dire uno dei tuoi pensieri zen ammazza umano.

Okey dai, spara.

“Umano ascolta bene…non vivi in un sogno e se pensi di esserci dentro beh ti consiglio di svegliarti al più presto. Che poi una volta che ti svegli la vita è reale.

Non tutto va come in sogno.

Non sempre si esce migliori o vincitori.

Spesso si esce più ammaccati e a terra di prima. Più malandati.

E non provare a replicare come tenti di fare sempre con i “ma” i “se” i “forse” i “si ma io”.

Con me non attaca.

Umano ascolta. So che hai paura. Fa parte di te. Fa parte anche di me. Senza paura non potresti sperimentare gli opposti…felicità e tristezza, dolore e gioia, incertezza e speranza.

È un grande dono ammettere di aver paura, è un grande atto di coraggio. Non è per tutti.

Che poi la paura è un’ottima amica in certe situazioni di pericolo. Un radar pazzesco.

Impara a gestirla. Trova il tuo modo. A volte ti salverà.

Il mondo è già troppo pieno di troppe Alice, di Stregatti o presunti tali, di paesi delle meraviglie.

Goditi la tua di meraviglia. Quella di essere vivo. Di respirare. Qui. Adesso. Con chi ami. Con chi ti ama.

Caxxo umano, svegliati”.

 – Lì dove c’è il pericolo c’è anche la via di salvezza –

Friedrich Holderlin

Okay. Colpita ed affondata.

Hai messo a segno un rigore di tutto rispetto caro Open.

Non ho nulla da replicare. Solo tanto ancora da imparare.

Palla ancora al centro. Gatto uno. Umano zero.

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