
Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia,…
“Andrà bene?” (Cosa fa la differenza quando il tuo lavoro è un grande punto interrogativo)
Sono una persona come le altre ad eccezione di una smisurata fiducia in tutto quello che sto per fare – attenzione non sto dicendo in ciò che faccio e non sto dicendo che è un bene.
La maggior parte delle persone invece, almeno tra quelle che incontro o con le quali lavoro, ha il problema opposto.
È sicura di ciò che fa anche se intorno ci sono una serie di cartelli che dicono il contrario, anche se la strada perde pezzi…
Sottovalutano tutto ciò che hanno pensato sarebbe bello, o redditizio, fare.
La luccicanza (degli altri) nel lavoro, nella vita, nelle scelte
“Beh… Quando capita qualcosa di brutto, a volte restano delle tracce di quello che è avvenuto. È come… come quando brucia il pane dei toast. Vedi, certe cose che succedono lasciano tante tracce di quello che è accaduto.…” (The Shining 1980)
“È come… come quando brucia il pane dei toast” ed in giro, nella storia, di toast ne sono bruciati parecchio. Il punto è proprio questo e non riguarda tanto noi ma gli altri, dunque ancora noi. Le esperienze che ci portiamo, che ci raccontano, che hanno vissuto gli altri, e che ci raccontano, instillano continuamente un senso di negatività.
Tutto sarà difficile, sarà quasi impossibile. Trova un’altra idea, trova un’altra strada, possibilmente più facile. Riformula.
Quando un certo momento, e c’è sempre un certo momento, sale quella voglia di “Fare qualcosa di diverso” (tipo mettersi in proprio, creare un nuovo prodotto/servizio, cambiare completamente lavoro) siamo costantemente a corto di fiducia e continuamente influenzati da questo tipo di luccicanza.
Il cattivo presentimento, la previsione che vada tutto storto, che sia impossibile da fare.
Qui è dove servirebbe una sola cosa: la fiducia in te stesso, talmente tanta da avviarti verso ciò che gli altri hanno chiamato folle.
Qual è il problema?
Il problema è che molte persone ristagnano in questo stadio per troppo tempo, cercano tutti gli indizi che possano provare che gli altri si siano sbagliati, che in fondo è assolutamente razionale, che dopotutto è una strada sicura. Si cerca la fiducia per partire. Stando fermi.
Andrà dunque bene?
La verità è che standosene fermi, guadandosi intorno è più facile si ceda al dubbio più che acquisire fiducia.
E c’è, alla fine si tratta di questo, che per quanto tu possa cercare segnali positivi, è tutto molto imprevedibile ed imponderabile.
Il punto è che la fiducia si conquista per strada, quando fai e non quando aspetti.
Mi viene in mente una scena che pare non c’entri nulla, quelle partite di calcio quando si affrontano due squadre di livello molto diverso: una corazzata contro una squadra “normale”.
Ogni tanto succede che la squadra normale faccia un goal, poi per miracolo raddoppi il vantaggio, ed in quel momento cambia tutto.
Li vedi correre leggeri e veloci, arrivare sempre prima sulla palla, pare siano dodici o anche quindici anziché undici.
Il telecronista inizia a dire le frasi di rito “adesso giocano sul velluto…” “sulle ali dell’entusiasmo…”
Vero si tratta di questo. Ed è così anche nella vita, nel lavoro, in quelle scelte che appaiono folli.
Il punto è proprio questo: si inizia, si fa un passo, poi l’altro, la fiducia cresce.
Diventa tutto più facile. Ciò che gli altri dicevano impossibile diventa possibile, sta succedendo.
Ancora più fiducia. Ancora più facile.
Sta succedendo. Fanculo la luccicanza e quella puzza di toast bruciati.
E se non succede?
Ok, siamo onesti: non sempre succede.
A volte inizi, fai un passo e ti accorgi che è maledettamente difficile.
Puoi mollare ma puoi anche continuare, forse hai quel pizzico di fiducia che te lo permette.
a) Vai avanti, ci riesci, fiducia, velluto…
b) Vai avanti…è un casino.
Ok ogni tanto non funziona. Pazienza. Puoi ammetterlo: la tua idea non era solo folle, era proprio una caxxata. Oppure c’è stato un evento che non potevi prevedere.
Ed ecco ancora un altro punto focale: la verità è che molto di ciò che accadrà non possiamo prevederlo.
Il punto è che no, non abbiamo la luccicanza!
Però da ricordare c’è questo: non ce l’hanno neanche “loro”.
Molto spesso è solo odore di toast bruciati e persone che gridano “a fuoco”.
Non sappiamo mai, non con precisione, se funzionerà oppure no.
Ma non lo sanno neanche loro.
Siamo entrambi all’oscuro di tante cose, stiamo semplicemente “scommettendo” su come andranno gli eventi.
La domanda però è solo una: su chi scommetti? Su Te o su Loro?
Cosa ne pensi?

Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia, Quattro (Schnauzer) e Pixel in crisi (libro) Aiuto le persone a trovare-raccontare-vivere il proprio scopo. Qualcuno parlerebbe di Personal Branding ma preferisco dire “Posizionamento personale”. (Perché non riguarda affatto solo il tuo lavoro e perché l’obiettivo è vivere pienamente e non essere scelti da uno scaffale.)