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Hai bisogno di una svolta? Chiedi al tuo Daimon!

Hai bisogno di una svolta? Chiedi al tuo Daimon!

Quando si intraprende una nuova sfida professionale, una strada non battuta e semplicemente si insegue un’idea, c’è sempre la consapevolezza che quello che stiamo facendo sia per noi molto importante o che si tratti comunque di un’opportunità che valeva la pena provare. E se c’è stata questa spinta da dentro di noi, allora forse è vero.

Quello che mi chiedo è, se quando siamo in mezzo alla strada del nostro nuovo viaggio, possiamo o meno avere un ripensamento. Se possiamo fermarci e ritornare indietro, al punto di partenza.
La stanchezza e l’abbattersi sono umani e sono segnali di situazioni particolari e latenti che la vita ci porta a vivere.

Credo che le nostre scelte siano il motore del nostro stato d’animo e se percorriamo liberamente un nuovo percorso è perché qualcuno o qualcosa ci spinge a farlo. È quel Daimon platonico di cui ci parla James Hillmann:

“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un Daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti. È il Daimon che ci ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino”.

E il Daimon è quel “demone” che si nasconde dietro le parole vocazione, carattere, chiamata.

Tornare indietro potrebbe significare rinnegare questa chiamata o, peggio, non darle ascolto.
Credo che solo per il fatto che si stia meditando un ripensamento ci sia comunque qualcosa che non va, un approccio sbagliato, un metodo che non applichiamo a dovere, una persona con la quale non leghiamo particolarmente. Ed è bene farsi le giuste domande e mettere tutto in discussione, senza però ripercorrere il cammino all’indietro.

La risposta può essere nel creare un’opportunità di svolta, quel continuare ad andare avanti intraprendendo un nuovo percorso anziché voltarsi e provare nostalgia del passato.

Ed è la via giusta, anche se la strada intrapresa (un nuovo lavoro, un progetto, una collaborazione) non è come ce l’aspettavamo, se le soddisfazioni non sono arrivate, se ci ha creato più problemi che opportunità, c’è sempre una svolta di direzione che fa tesoro del cammino fatto e dei suoi errori per rielaborarli in una nuova via di fuga, migliore, avventurosa, selvaggia, tua…

E poi non è detto che il nuovo percorso sia quello fatto su misura per te e che rispecchi tutte le tue aspettative, ma stai sicuro che più avanti ancora un altro incrocio ti porrà di fronte a una nuova scelta.

«È la vita. In qualunque modo tu giri, il destino sporge un piede per farti inciampare.»

È la citazione di un bellissimo film noir hollywoodiano del 1945, chiamato per l’appunto “Detour”, svolta, deviazione. Il destino può essere beffardo con te, ma sono le cadute necessarie per farti destare dal torpore della routine quotidiana e fare così della tua vita il progetto personale da te (e dal tuo Daimon) ricercato e ambito.

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