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89. Arco e frecce

89. Arco e frecce

Arco e freccia

Arco e frecce.

– Oh, come siete scostante! Ogni volta che vi chiedo per cosa batte il vostro cuore, mi date una risposta diversa. E mai quella che sogno.

– Chissà, forse lo faccio per spingervi a chiedermelo. Se vi dessi sempre la stessa risposta, magari quella che sognate, non vi annoierebbe domandarmelo e sentirmi replicare sempre allo stesso modo?

– Non perché siete un incostante dovete pensare che tutti lo siano. Qui stiamo parlando di voi, non di me.

– Il vostro cuore batte sempre per me?

– Non vi sentite un po’ troppo presuntuoso ora?

– Allora riformulo: il vostro cuore batte sempre per la stessa cosa?

– È la sua natura.

– Il tiro con l’arco non ci ha forse insegnato il contrario?

– Che intendete?

– Che, a ogni scoccare, il bersaglio cambia, anche se ci appare sempre il medesimo.

– Come sarebbe a dire?

– Non credo di saper spiegarvelo bene a parole ma, quando tendo l’arco, il mio io scompare: resta solo l’attimo presente ed è questo che sa quando lasciare la corda.

– E il bersaglio, perché cambierebbe?

– Questo esiste di per sé? Se non venisse mai colpito da una freccia, sarebbe mai tale? Solo nel momento in cui è colpito esiste. E ogni momento non è forse diverso?

– Siete uno sciocco.

– Perché?

– Perché, se siamo come frecce, non abbiamo forse un solo obiettivo?

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