
Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il…
Il discepolo.
– Il mio signore vuole assolutamente incontrarvi e conoscere la vostra arte.
– Non ho nulla da mostrare.
– Vi prego. Mi è stato ordinato di non fare ritorno fino a quando non vi avrei trovato e convinto a tornare con me. Sono mesi che vago alla vostra ricerca.
– Perché un uomo tanto potente come il vostro signore è così interessato a parlare con un vagabondo senza dimora come me?
– Per la vostra reputazione: ovunque si parla di un uomo imbattibile e dal corpo che sembra fatto d’aria. Ogni maestro di spada che ha provato a sfidarvi giura che la sua katana vi ha attraversato come se non foste lì. Per favore, ditemi almeno: siete uno spirito, un demone o possedete davvero un’arte così formidabile?
– Ho solo avuto un maestro molto severo.
– Chi? È ancora in vita?
– È il Silenzio.
– …
– Mi ha accompagnato per tutta la vita, facendosi più vicino quando più agognavo una parola di conforto, d’amore.
– Intendete la solitudine?
– No, intendo il Silenzio. Questo ha inghiottito ogni persona che amavo. È un maestro le cui azioni non lasciano appiglio, dal quale è impossibile difendersi. Dapprima lo fuggivo. Poi ho imparato ad accettarlo, infine a seguirlo.
– Come?
– Quando si alza il vento, mi lascio trasportare.
Cosa ne pensi?

Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il Graal ritrovato, edito da Tipheret, è il suo ultimo romanzo), sceneggiatore e storyteller. Per narrare (anche impresa), ha inventato un nuovo format (#dialoghidimpresa): dialoghi autonomi, per lo più brevi e che non si esauriscono svolgendo la loro funzione pubblicitaria, restando capaci di durare nel tempo e nello spazio. Possono essere tra due o più persone, tra un essere umano e un animale, un robot, il vento o qualunque altro interlocutore immaginabile. Possono raccontare e parlare di tutto anche dello Zen. D’altronde, il nostro modo di pensare, di ragionare non è un dialogare con noi stessi? Tutta la nostra realtà non è forse un dialogo costante?