
Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il…
Raggiungendo la vetta.
– Mi chiedo spesso quale sia la mia natura. Non lo chiedo a una parte di me in particolare. Anche perché non saprei a quale dovermi rivolgere. Me lo chiedo e basta. Tutto qui.
– Come vi formulate questa domanda? Vi chiedete semplicemente “qual è la mia natura?”?
– In realtà, non proprio. Mi interrogo in silenzio e poi aspetto.
– Ricevete mai una risposta?
– Sì, un nuovo silenzio.
– E se non foste voi a domandare? Se quella domanda non sorgesse da voi ma da una di quelle parti di voi, come avete detto?
– Una parte di me che vuole sapere a quale tutto appartiene, intendete,
– Sì.
– Non ci avevo mai pensato prima.
– …
– Voi sapete qual sia la vostra natura?
– La intuisco in momenti come questi, quando taglio il pesce o preparo il riso.
– …
– Mi pare che per voi non sia molto diverso.
– No. La intuisco tra i versi delle mie poesie. Nelle pause.
– …
– Sa, in realtà, credo che il difficile sia per me accettarla, la mia natura. Perché si chiama Silenzio.
Cosa ne pensi?

Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il Graal ritrovato, edito da Tipheret, è il suo ultimo romanzo), sceneggiatore e storyteller. Per narrare (anche impresa), ha inventato un nuovo format (#dialoghidimpresa): dialoghi autonomi, per lo più brevi e che non si esauriscono svolgendo la loro funzione pubblicitaria, restando capaci di durare nel tempo e nello spazio. Possono essere tra due o più persone, tra un essere umano e un animale, un robot, il vento o qualunque altro interlocutore immaginabile. Possono raccontare e parlare di tutto anche dello Zen. D’altronde, il nostro modo di pensare, di ragionare non è un dialogare con noi stessi? Tutta la nostra realtà non è forse un dialogo costante?