Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere…
Poche arti sono così ambite e al tempo stesso osteggiate come la seduzione.
Tutti vorrebbero essere maestri nell’arte di sedurre, tuttavia nessuno gradisce pensare di essere sedotto senza il suo esplicito consenso. Eppure la seduzione è un’arte naturale.
Ape e fiore si seducono reciprocamente in modo costante e per fortuna che lo fanno.
Grazie a questo loro scambio reciproco di attenzioni alimentano la vita: senza impollinazione non ci sarebbero frutti e senza frutti la vita non sarebbe così colorata e vigorosa.
Ed in fondo è grazie alla seduzione che la maggior parte di noi esiste (io penso tutti, ma non vorrei irritare chi si sente nato da un gesto meccanico e non passionale).
Ma che cos’è la seduzione?
Mi piace definirla l’arte di condurre a sé in modo velato. Ossia, detto con le pungenti parole dello scrittore francese Jules Amédée Barbey D’Aurevilly:
La seduzione suprema
non è esprimere i propri sentimenti.
È fare in modo
che ci sia il sospetto.
Ed è proprio così che accade. Non è quello che vedo che mi attrae, ma quello che sospetto ci sia dietro ciò che vedo. Quello che mostro conduce a ciò che non mostro e ciò che non mostro sollecita la reazione che desidero. Così alla fine io ottengo ciò che voglio senza aver fatto nulla per averlo, se non velare e svelare.
La seduzione è l’arte di condurre a sé senza apparire e farsi condurre senza sapere. Per questo è paragonabile ad un incantesimo in quanto c’è, ma per lo più non si vede, e anche quando si vede, è irresistibile.
Colui o colei che seduce muove senza muovere, sollecita senza sollecitare, fa senza fare. Chi è sedotto invece agisce pensando di agire di sua spontanea volontà e non si rende conto che sta solo reagendo e non può farne a meno. In realtà avanza in quanto qualcuno le ha fatto spazio o gli ha fatto spazio.
Penso che il lettore sappia di cosa sto parlando.
La seduzione fastidiosa
Tutto ciò può fare irritare i neofiti di quest’arte che, se hanno anche solo l’impressione che qualcuno li stia seducendo, cercano di squarciare il velo della seduzione come impavidi cavalieri senza macchia che squarciano il velo di un malefico incantesimo manipolatorio.
Costoro pensano che la seduzione, con i suoi detti e non detti, nasconda tranelli oppure li privi di piaceri maggiori.
I maestri della seduzione, invece, preferiscono mantenere il silenzio su quanto rimane dietro il sipario della seduzione, in quanto quel che più seduce e appaga è che tutti vivano senza avere la piena certezza di quanto accade, che tutti lascino un velo posato sulla realtà.
Il nascondimento seduce più di quanto faccia la rivelazione, la penombra più della luce piena.
È per questo che il neofita spesso conosce la forza della seduzione solo nel momento in cui la svela e immediatamente la rimpiange. Tuttavia, se avrà coraggio, e non rinnegherà il piacere che ha provato grazie alla seduzione, non si perderà d’animo. Piuttosto si leccherà le ferite e intraprenderà lui stesso la via della seduzione. Perché l’effetto conta più del difetto, quello che c’è, più di quello che manca.
Ma cosa è in pratica la seduzione?
Una donna aggiunge colore alle proprie labbra, affinché appaiano più piene e capaci di un bacio che riscaldi, rilassi e così seduca.
Un uomo rinforza i muscoli delle sue braccia, affinché appaiano forti e capaci di un abbraccio che rapisca, protegga e così seduca.
Creare pieni che attraggono vuoti e vuoti che sono colmati da pieni. Questa è la seduzione, l’arte di condurre a sé per essere colmati ed illuminati.
Se un fiore bastasse a se stesso non si darebbe da fare per emanare profumi seducenti, in quanto la visita di un’ape sarebbe un fastidioso disturbo.
Se un’essere umano bastasse a se stesso non si renderebbe desiderabile e seducente nell’aspetto e nei modi, in quanto condurre a sé un altro essere umano sarebbe una spiacevole interruzione di un’appagante vita da single.
Sedurre è naturale come respirare. E come respirare può diventare un piacere a cui cedere o un piacere a cui resistere.
Anche questo è #gowild
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Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere e coltivazione di sé. Mi impegno nell'offrire strumenti di riflessione e azione quotidiana, affinché ciascuno possa essere un po' più protagonista della propria vita anche quando si parla di salute. Credo in una medicina che funziona perché è fatta da medici che si prendono cura di tutti e di ciascuno al tempo stesso.