Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere…
Alcune persone si distinguono in quanto capaci di azioni superiori alla norma. Tanto superiori che i più le ritengono impossibili. Chi le compie è considerato un eroe.
Di primo acchito pensiamo che quello che li rende eroi sia quello che fanno. Tuttavia, molti tentano di imitarli, ma senza gli stessi risultati. Fare come loro quindi non basta. Ci deve essere qualcos’altro! Ciò che li rende superiori infatti non è quello che fanno, ma quello che sentono.
L’eroe è tale perché sente di più.
E dal momento che sente di più va oltre la norma. Un mare di segnali stimolano i nostri organi di senso in ogni istante della vita. Suoni, luci, sensazioni, odori e gusti dal mondo esterno sollecitano reazioni che in fin dei conti sono la maggior parte delle nostre azioni. In questo mare di sensazioni e reazioni solo un rivolo giunge alla nostra coscienza e scomoda il pensare consapevole.
Una folata di vento freddo sollecita in noi numerose reazioni, ma l’unica che notiamo è il gesto del braccio che solleva il bavero della giacca. Gli aggiustamenti di postura, termoregolazione, metabolismo non li notiamo. Ma ci sono! La differenza tra noi Homo Sapiens e gli altri esseri viventi animali e vegetali è che in loro non c’è pensiero. La vita di animali e piante è un costante sentire e reagire al mondo esterno.
Ritorniamo per un attimo agli eroi, i protagonisti delle missioni impossibili. Penso ai ragazzi che praticano parkour e spiccano salti impensabili con il sorriso stampato sulle labbra. Penso a musicisti di eccellenza che suonano a velocità incredibili pur mantenendo colore ed espressione. Penso ai Taraumara che corrono nei deserti rocciosi sotto il sole cocente con l’eleganza di un modello che sfila su una passerella. Cosa gli consente di fare quello che fanno?
Sono le poche sensazioni consapevoli a cui reagiscono volontariamente o le moltissime sensazioni inconsapevoli a cui si concedono di reagire inconsapevolmente?
La risposta è uno schiaffo alla nostra presunzione di esseri intelligenti.
Quello che li rende superiori alla norma infatti è il fatto che riducono al minimo il controllo consapevole e aumentano al massimo la gestione inconsapevole. Insomma il loro segreto è scommettere su quello che sentono e non su quello che pensano.
Questi eroi si rendono conto di poter sentire molto più di quanto possono pensare di sentire. E così il gioco è fatto. Lasciarsi andare al sentire diventa l’unica via percorribile per chi ambisca ad una prestazione superiore alla norma.
Fate un esperimento
Infilatevi gli auricolari e avviate la vostra playlist preferita. Indossate gli occhiali scuri per filtrare la luce, un cappellino per limitare il riscaldamento della testa, uno scalda collo per filtrare l’umidità, l’inquinamento e riscaldare l’aria prima che venga inspirata. Infilatevi un paio di scarpe con suola morbida e spessa per attutire gli effetti delle asperità del terreno.
Mettete in tasca un numero sufficiente di gel energetici per garantirvi un apporto energetico adeguato. Indossate lo zainetto porta acqua e riempitelo di liquidi a sufficienza per garantirvi un apporto idrico adeguato. Guardate le previsioni del tempo e fate gli ultimi ritocchi al vostro equipaggiamento. Uscite di casa e cominciate a correre. Grazie agli alert dello smartwatch aggiustate la velocità in base al vostro livello di allenamento.
Procedete come da manuale, sperando in risultati da manuale. E adesso … cambio.
Mentre correte togliete auricolari e scalda collo. Sfilate occhiali e cappellino. Lasciate che i suoni, l’aria, la luce e i colori entrino dentro di voi. Consentite alle sensazioni che penetrano di regolarvi. Evitate di sforzarvi.
Se siete abbastanza temerari, abbandonate la strada asfaltata e prendete un prato. Quando vi siete ambientati, sfilate le scarpe da corsa e procedete senza. Lasciate che le sollecitazioni del terreno sulla vostra pelle entrino dentro di voi.
Silenziate lo smartwatch. Regolate la vostra velocità di crociera in base al respiro e al battito cardiaco. Anzi, lasciate che il corpo si autoregoli e limitatevi ad adeguare passo e ritmo.
Obbedite a quello che sentite.
Diventate una sorta di sottile strato di cellule teso tra mondo esterno e mondo interno. Un filtro che non filtra, ma semplicemente si adatta. E così vi rendete conto che potete fare molto di più di quello che pensate. Il tutto grazie al fatto che sentite di più.
Più sentite, più efficace è il vostro agire e più grandi sono le vostre imprese.
Cosa ne pensi?
Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere e coltivazione di sé. Mi impegno nell'offrire strumenti di riflessione e azione quotidiana, affinché ciascuno possa essere un po' più protagonista della propria vita anche quando si parla di salute. Credo in una medicina che funziona perché è fatta da medici che si prendono cura di tutti e di ciascuno al tempo stesso.