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82. Niente esiste

82. Niente esiste

Niente esiste.

– L’uomo che percorre la via della spada deve rivolgere costantemente il pensiero alla morte? O l’arte della spada ha come vero e ultimo fine la vittoria sull’avversario? Se riporto sempre alla morte la mia attenzione, così come quando siedo in meditazione la porto al respiro, vivrò ogni giorno come se fosse l’ultimo, certo, ma forse questa accettazione mi allontana dalla vittoria? Inoltre, c’è pure chi insegna che la mente debba essere lasciata libera di posarsi dove più le aggrada, senza, però, che divenga schiava dell’attaccamento.

– C’è quando meditiamo e quando non meditiamo.
– E perché non fare di tutta la propria vita una meditazione?
– Non serve. Meditare non serve. Se serve è perché non siamo liberi.
– Cosa devo fare con la morte, allora?

– Guardi a troppe cose. La tua attenzione è lacerata, è sparsa in brandelli. La spada non serve e la morte è costantemente al nostro fianco, perché è la vita, coincidono e non sono che una. Nemmeno sapere di dover vivere ogni giorno come l’ultimo non serve a nulla. Così come sapere che il sé di ogni cosa è fittizio non serve a nulla. Basterebbe essere capaci di cogliere il suono di questa pioggia.

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