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“Nello stadio dell’Arsenal mio figlio si è sentito a casa.”

“Nello stadio dell’Arsenal mio figlio si è sentito a casa.”

Mi scrivono:

“Caro Iacopo… Ti scrivo perché vorrei segnalarti una bellissima esperienza da me vissuta all’Emirates Stadium, lo stadio dell’Arsenal. Ti prego di diffondere questa esperienza familiare nella speranza di poter sensibilizzare sempre più persone circa la tematica dell’autismo e sull’esigenza di dover abbattere le barriere soprattutto sociali e culturali.

Con il mio bambino Nik, infatti, siamo andati a Londra: qui gli inglesi sono davvero anni luce avanti rispetto a noi italiani! Hanno una sensibilità unica e un rispetto esemplari verso la disabilità e verso le difficoltà che ogni persona può ritrovarsi a vivere. In questo caso, ad esempio, ti vorrei raccontare come siano attrezzati per favorire l’ingresso di persone disabili all’interno dello stadio, ma anche nel mondo del lavoro. Qui l’inclusione la fa da padrona in ogni luogo possibile!”

La nostra amica mi allega insieme al suo messaggio un articolo che parla della “Sensory Room”, un’area costruita all’interno dello stadio dell’Arsenal (l’Emirates Stadium) adatta ad ospitare ragazzi con autismo. Nello specifico, si tratta di una stanza che è stata insonorizzata e riempita di giochi colorati e interattivi utili per stimolare i sensi delle persone autistiche, soprattutto dei tifosi più piccoli, evitando in questo modo che si impauriscano a causa dall’eccessivo rumore e dalle troppe persone presenti normalmente allo stadio.

La stanza è stata inaugurata nel settembre del 2017 e si trova tra la tribuna e la curva. È principalmente un luogo dove ci si rilassa, ci si diverte e si gode a pieno l’esperienza di una giornata allo stadio, il tutto sentendosi a proprio agio come se si fosse a casa!
Alla zona “Sensory”, fatta di stimoli e giocattoli interattivi, è infatti accostata una zona “Viewing”: una sala con un’enorme vetrata, anch’essa insonorizzata, dalla quale si può godere la partita evitando i rumori assordanti. Un’area inclusiva al cento per cento vista la disponibilità di un servizio di audiodescrizione in diretta della partita per le persone cieche, il tutto abbinato ad una “Lounge” dove poter sorseggiare drink.

L’intero progetto è stato realizzato dalla “Shippey Campaign” attraverso una raccolta fondi promossa dai genitori di tre bambini autistici. Questa campagna è recentemente rientrata nel “Disability Found” della Premier League, fondo che la lega calcio inglese utilizza per costruire infrastrutture in grado di rendere accessibile a tutti il gioco del calcio.

Un servizio incredibile se si pensa che tutto questo viene garantito senza richiedere alcun pagamento o documentazione. Un’accortezza che ancora una volta ci ricorda come lo sport possa essere un mezzo utile ad abbattere barriere e mettere in connessione le persone, attraverso appunto ad una passione comune e attraverso tante belle emozioni. Grazie all’Arsenal sono state aperte le porte, come spiega Fanpage.it, a quei ragazzi che troppo spesso le trovano chiuse in moltissimi ambienti della vita sociale, restando così esclusi e isolati dal resto del mondo.

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