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Bel lavoro offresi, bella presenza cercasi

Bel lavoro offresi, bella presenza cercasi

Non hai mai sentito dire che la bellezza delle cose / Ama nascondersi / Ed è forte quello che ho dentro / Distante dalla mediocrità – Carmen Consoli

B come Bellezza

La bellezza è una virtù, declamata, ricercata, teorizzata da artisti, filosofi, poeti, scrittori, registi. E’ qualcosa che pure inconsciamente cerchiamo di raggiungere, di coglierne il fascino e farlo nostro, ne accarezziamo l’idea, la ricerchiamo quando il nostro corpo perde le sembianze eteree, fresche e lucide della giovinezza.

La nostra ricerca spasmodica di bellezza investe tutti i campi, dalla scelta dell’auto da comprare, al posto di lavoro, dalla decisione di quale hotel prenotare, fino alla scelta della tappezzeria di casa. È imprescindibile che se ricerchiamo tale valore nelle cose materiali sicuramente vogliamo circondarci di persone che siano altrettanto belle!

E ciò succede anche nel mondo del lavoro. Per esempio gli annunci sono pieni di richieste di “bella presenza”, gli ottimisti dicono che la richiesta non si limita a chi è di bello d’aspetto, ma a coloro che sono curati, puliti, che sanno vestirsi bene, che si atteggiano con fare elegante, i pessimisti invece affermano che scrivere bella presenza è segno di una ricerca di persone belle, dotate di soggettiva bellezza.

È innegabile però che si scrive bella presenza perché vogliamo circondarci di bellezza. Vogliamo lavorare con belle persone, non solo esteticamente, ma anche piacevoli e di buoni sentimenti.

Scritti e leggi che cercano di capire se è discriminante o meno fare distinzioni su questo aspetto, ne sono stati prodotti da sempre, ma talvolta si scrive bella presenza proprio per trasmettere questo senso del “piacevole”. Se devo relazionarmi con una persona preferisco infatti che sia gradevole, che favorisca la conversazione, che sappia adottare quei gesti che mettono l’altro nella condizione di chiedere, confrontarsi e concretizzare un’attività professionale oppure commerciale.

La bellezza estetica aiuta, ma non è tutto. Sei veramente bello se questa tua bellezza è nascosta, celata e se viene fuori nella relazione con l’altro.

Ma c’è di più. Una bella presenza per me è strettamente correlata all’empatia. Perché sei bello fino in fondo se riesci ad attivare una relazione con gli altri e se questa relazione “funziona”. Presentarsi bene significa avere rispetto per la persona che ti sta di fronte, nei modi, negli atteggiamenti e nell’empatia.  Capire i problemi dell’interlocutore, farli propri e addirittura prevederli è peculiarità di un animo bello che toglie alla bella presenza ogni valutazione soggettiva.

Credo che però dobbiamo educarci un po’ a vicenda a rivedere questo concetto a livello sociale. Bisogna avere il coraggio di puntare alla ricerca della bellezza, non solo come qualità personale, ma soprattutto nelle nostre attività quotidiane e nel nostro lavoro. Si dice spesso, quando facciamo bene il proprio lavoro, che abbiamo fatto un Bel Lavoro e questo fa scaturire quella bella sensazione che si chiama soddisfazione.

La Bellezza diventa quindi l’obiettivo da ricercare e a cui dobbiamo tendere, in tutto ciò che facciamo. Fare un bel lavoro ci riempie e ci circonda di bellezza. Essa poi, in fin dei conti, non è altro che una scelta, come la felicità.

L’oscuro Dostojevskij ci dice che la bellezza salverà il mondo e aggiungo anche che esercitarla ci rende persone migliori e più belle. Ecco che parte il circolo virtuoso, siamo tutti chiamati a essere belli e a farci portatori di bellezza per gli altri.

Foscolo afferma nelle sue Grazie che “La bellezza è una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani.”

Chi meglio di altri è capace di descriverci una bellezza così completa, vera e utile che possa migliorare noi stessi e il nostro mondo?

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