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Ciò che speri ti porti l’anno nuovo…era qui ed ora

Ciò che speri ti porti l’anno nuovo…era qui ed ora

Mancano ore. Sgoccioli di fine anno. Una candela, che si sta consumando, verrà rimpiazzata e poi toccherà ancora a lei sciogliersi sino alla fine. Fantastico meravigliarsi per un processo che va avanti da miliardi di anni! Come se strabuzzassimo gli occhi, e forse dovremmo farlo, quando dopo la mattina cala la sera, e poi quando sorge ancora il sole.

Ma non è questo il punto. Siamo umani e ci piace sognare, guardare avanti come se fosse lì tutto ciò che stiamo cercando. Credere che un tic di orologio sia un nuovo inizio e non credere che basti invece una parola, una decisione, per fare altrettanto ed in modo più efficace.

Ecco, forse è proprio questo il punto.

Il punto è che la maggior parte di noi sono bambini che hanno scartato tutti i regali e se ne sono dimenticati uno ai piedi dell’albero. C’è il nostro nome sopra, è incartato e bello come gli altri ma lo abbiamo lasciato lì.

E la cosa fantastica è che per quanto abbiamo ricevuto e scartato tanti regali, siamo ancora insoddisfatti per non aver avuto proprio quella cosa lì…quella cosa che è in un pacchetto che abbiamo abbandonato, che non abbiamo visto o che abbiamo finto di non vedere.

Ai piedi dell’albero, proprio accanto a noi c’è un pacchetto. Dentro c’è tutto ciò che vorremmo nell’anno nuovo, non appena scoccherà la mezzanotte. Ciò che vorremmo ed avevamo già.

Cosa c’è nel pacchetto?

Nel pacchetto ci sono tutte le opportunità delle quali abbiamo bisogno e le quali continuiamo ad invocare, reclamare, desiderare.

Il problema è che non lo vediamo perché davanti ci abbiamo messo mille mila problemi che non esistono. Seghe mentali create a regola d’arte o che altri continuano a rafforzare con titoli ad effetto ed altri nomi strani.

Il pacchetto c’è ed è lì ma non si vede. Oscurato da parole come CRISI.

 Apri il pacchetto

In realtà la storia è diversa. Il futuro ed il Presente è vergognosamente abbondante.

Mentre le cattive notizie, il pessimismo, la tendenza a vedere tutto sporco e nero, dilaga, abbiamo prove sufficienti per credere il contrario.

Come, tra gli altri, sta portando avanti Hans Rosling con gapminder.org. Queste ad esempio sono “le migliori statistiche mai viste”, tutto dento il famoso pacchetto lasciato in disparte.

Ma senza pensare “globale”, volendo insomma guardare al concreto, al nostro orticello, ci sono altri validi argomenti per pensare e credere che Futuro e Presente siano abbondanti – come sostiene Steven Kotler in “Abbondanza. Il futuro è migliore di quanto pensiate”

Abbondante di cosa?

C’è un passaggio che la maggior parte delle persone che ha letto il libro ha sottolineato, l’ho fatto anche io e vale la pena dircelo a turno e di continuo.

L’abbondanza non è data dal possedere una mercedes o un conto in banca sostanzioso, dall’avere un lavoro figo, sicuro o che paga bene. Non riguarda per nulla il possesso di cose ed oggetti.

Non riguarda avere ma potere.

Il futuro è abbondante perché viviamo nel miglior momento della storia per aspirare a qualcosa di Grande. Perché “potenzialmente” (che qui è inteso in senso letterale e non come presa per il culo!) possiamo.

Mi tornano in mente le parole di Bill Gates nel lontano 1996 (Content is King): con una connessione ed un portatile tutti potranno diventare editori. Quelle parole, “quell’editori”, viene spesso confinato al settore della nuova editoria, ai blogger, agli smanettoni, al Content Marketing. Ma c’è di più, moltissimo di più.

La possibilità di avere informazioni, di cercarsele, filtrarle, in modo autonomo, su qualsiasi cosa, è un’arma più potente di quanto abbiano mai avuto i nostri predecessori.

Ci distacca dal passato così come il fuoco ha fatto migliaia di anni fa con i nostri avi. Ci eleva, ci può/deve fare evolvere ad uno stadio successivo.

E le informazioni portano nuove idee ed ancora più libertà, più Grandezza.

Perché allora si parla di crisi? Perché nessuno vede il pacchetto?

Molto semplicemente tutti i problemi di cui si sente parlare (lavoro, pochi soldi, vita di m.) sono dati dal vivere un periodo straordinario ma nuovo; dal vivere la Svolta con idee e strumenti tipici della rivoluzione industriale.

C’è un sacco di gente là fuori che continua a barattare il proprio tempo (ancora la risorsa più preziosa) con pochi o tanti soldi. E barattare il salario (senti come suona vecchia la parola?) con oggetti ed apparente sicurezza.

C’è un sacco di gente là fuori che invece ha obiettivi più grandi, che vive una vita significativa, facendo ogni giorno cose significative. Chi sta davvero cambiando il mondo, chi un settore, chi lotta contro i problemi del pianeta, chi semplicemente sta inseguendo un sogno personale.

Il punto importante da capire è che non conta quando ci arrivi e forse nemmeno se ci arrivi. La nuova piramide dei bisogni (lasciamo riposare in pace Maslow!) vede in cima scopo ed aspirazioni e le persone felici di sfidarsi (in proprio ma anche collaborando) per raggiungere il traguardo.

Cosa vorresti nell’anno nuovo?

Semplificando ci sono solo due tipi di persone:

Quelli talmente ciechi da aspettarsi qualcosa di buono (un lavoro, soldi, una casa nuova vinta alla lotteria…)

Quelli più smaliziati che non chiedono cose ma l’opportunità per realizzarle

Per i primi probabilmente l’anno nuovo non porterà niente di buono.

Per i secondi: sveglia! Le opportunità ci sono già.

Scarta il pacchetto. 

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