
Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia,…
Peggio dei tempi difficili, c’è che non sappiamo dove stiamo andando.
Tra pochi giorni il mio migliore amico fa sette anni. Sono ancora confuso sul regalo da fare ma ho passato gli ultimi giorni a rivivere alcuni dei momenti più significativi. Un mese, due mesi, un anno, cammina, parla, va a scuola, ed adesso 7; il tempo che vola è più di un modo di dire.
In realtà la cosa che più mi ha turbato è che il tempo vola per tutti ma in alcuni casi sembra lo faccia con una velocità ancora maggiore, ci entrano più eventi di quanti si possa immaginare o avresti immaginato. Stavolta la riflessione è su di me, forse su di te, non sul mio piccolo amico.
In 7 anni è cambiato il mondo ma lo è cambiato persino in un solo anno; è difficile, ci si deve sforzare, a trovare anche solo negli ultimi 365 giorni qualcosa di perfettamente stabile e coerente.
L’era del cambiamento
I giorni che viviamo sono “cambiamento” per definizione ma quasi sempre ci si concentra su aspetti non così rilevanti per la maggior parte delle persone. Il clima, i robot, l’intelligenza artificiale, il trapianto di teste…Spesso invece si sottovaluta il cambiamento quotidiano, il fatto che ogni giorno, da un bel po’ di tempo ormai, è sempre diverso.
[clickToTweet tweet=”Le persone che cambiano sono il più grande cambiamento.” quote=”Cambiano le necessità e le priorità ma anche le persone che ci stanno intorno, e se cambiano loro cambiamo anche noi, ogni giorno.” theme=”style2″]La metà dei miei amici fa un lavoro diverso dall’ultimo compleanno di mio figlio, molti non ci saranno perché sono lontani, diversi fuori dall’Italia.
Avevo stretto collaborazioni con agenzie di marketing che esistevano da una vita. Mi sembravano stabili come muri ma tantissime non ci sono più. Alcune hanno chiuso, altre sono diventate così grandi da diventare difficile lavorarci, altre ancora hanno compreso che l’unico modo per andare avanti era allearsi con qualcuno di più grande, e così sono loro adesso nella parte di chi si cerca collaborazioni.
Ho lavorato silenziosamente ad un progetto con una persona speciale incontrata sui social, questo doveva essere l’anno in cui si partiva. Poi però è successa una cosa che ha rallentato e forse fermato tutto; cose personali che chiaramente non si potevano prevedere.
Ci sono persone con le quali ho litigato per mesi ed oggi mi sembrano invece quanto di più vicino al mio modo di fare e di pensare; o sono cambiato io o loro, ma non ha importanza.
L’incoerenza del cambiamento (e della coerenza)
Se c’è una cosa che ho capito in questo lungo anno, di questi tempi, è che il valore “coerenza” ha bisogno di nuove definizioni ed interpretazioni. Rimanere coerenti, in senso tradizionale, è la minaccia più grande. E’ ciò che frega un sacco di gente, che vieta ad alcuni di fare quel passo che pure sembra inevitabile.
Ed a proposito di cambiamento, è ancora la coerenza il problema.
Ormai siamo arrivati al punto nel quale sono davvero pochi a non vedere, fingere di non vedere, il cambiamento. Il problema è diverso rispetto anche a solo un anno fa: le persone alla fine si convincono ad accettare “il cambiamento” ma non resistono al fatto che significhi cambiare ancora e ancora, e ancora.
Essere coerenti o cercare coerenza nel cambiamento è comprensibile ma è la cosa peggiore che si possa fare.
La coerenza di questi tempi non riguarda più cosa farai ma dove vuoi arrivare, e molte volte l’unica cosa che puoi fare è tracciare un punto di arrivo approssimato.
“Tra un anno mi piacerebbe ancora scrivere e fare sì che sia una parte del mio lavoro”.
Altre caratteristiche e modi che potrei immaginare oggi non hanno alcun senso. Siamo nell’era del caos organizzato, ecco tutto!
L’unica cosa che ha un senso è accettarlo, sapere dove stai andando e sapere che quasi sicuramente dovrai percorrere un’altra strada per arrivare. E che quando accadrà non avrai affatto sbagliato, forse avrai addirittura vinto.
[clickToTweet tweet=”When we have a clear sense of where we’re going, we are flexible in how we get there. (Simon Sinek)” quote=”When we have a clear sense of where we’re going, we are flexible in how we get there. (Simon Sinek)” theme=”style2″]Cosa ne pensi?

Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia, Quattro (Schnauzer) e Pixel in crisi (libro) Aiuto le persone a trovare-raccontare-vivere il proprio scopo. Qualcuno parlerebbe di Personal Branding ma preferisco dire “Posizionamento personale”. (Perché non riguarda affatto solo il tuo lavoro e perché l’obiettivo è vivere pienamente e non essere scelti da uno scaffale.)