
Coach certificata, Master PNL, Docente di Grafica e Creatività alla…
Per guarire non dobbiamo aggiustare i cocci rotti, i nostri pezzi sparsi qua e là. Se qualcuno ti dice che devi sistemare qualcosa di rotto nella tua vita, tu non dargli retta. Perché cercando di aggiustare qualcosa non farai altro che continuare a dare energia all’illusione di essere divisa dentro, di non essere completa.
La vera cura, la guarigione profonda, è ricordarci che siamo complete e perfette nel nostro essere in mille pezzi, nella disperazione, nelle nostre lacrime e nei giorni no.
Non c’è nulla da sistemare, si tratta piuttosto di ricordare che siamo già belle, perfette e coraggiose, perfino nella rabbia, nella paura, perfino nel dolore o quando crediamo che niente vada per il verso giusto.
So che alle volte è difficile riuscirci, ma si tratta di capire che non c’è nulla che non va: il nostro cuore è così grande da poter contenere tutto quello che vogliamo, dalla più grande gioia al più profondo dolore, così come tutto l’amore che possiamo immaginare.
Dobbiamo smettere di passare la vita a sistemare parti noi e a sistemarci a vicenda, smettere di dare consigli e soluzioni riciclate che abbiamo letto in qualche libro o in qualche post motivazionale su Facebook o su Instagram.
Se vogliamo davvero cambiare dobbiamo permetterci di somigliare ogni giorno un po’ di più alla persona che siamo davvero, accettare di essere emotivi e vulnerabili in quanto esseri umani, brindare alle nostre imperfezioni e ricordarci che ci rendono uniche in un mondo che ci dice ogni giorno come dovremmo essere per essere tutte uguali.
Il primo passo del cambiamento è smettere di fuggire da qui per un passato che non ritornerà o per un futuro che ancora non c’è. Iniziamo a fidarci delle nostre sensazioni, della nostra pelle che sente molto più delle nostre orecchie.
Siamo diventate intolleranti all’instabilità, cerchiamo il tutto e subito, l’equilibrio pacato piuttosto che le emozioni forti che ti spettinano la faccia.
Allora serve ripartire da questo presente, anche se è scomodo e se non è come ce lo eravamo immaginato.
Dobbiamo coltivare la fiducia, ne serve tanta, soprattutto quando ci sembra di non poterci fidare più di niente e di nessuno.
Serve prendere a pugni la parte meno autentica di noi, far morire chi eravamo fino a un attimo fa per rinascere nuovamente, un po’ più vicine alla nostra vera forma.
Quello che possiamo fare, quando non sappiamo da dove cominciare, è benedire il momento presente, così com’è, nel suo caos più totale.
Si tratta di allenarci alla fiducia, lasciarci andare sapendo che la vita non ci lascerà cadere, anche se a volte ci sembra di arrivare così in basso da avere la faccia a pochi centimetri del pavimento. La vita, anche se a volte non lo capiamo, ci vede più lungo di noi e sa come farci arrivare a destinazione.
Certo, magari non ci fa fare la strada che avevamo in mente noi, ma ormai ho imparato che alla fine, ha sempre ragione lei. Se ci guardiamo indietro troveremo molti esempi di come la vita ha avuto ragione a farci prendere quella deviazione, quella strada secondaria che magari è stata più lunga e tortuosa, ma che ci ha regalato un panorama mozzafiato durante il viaggio.
E una volta arrivate a destinazione, non siamo più le stesse persone di prima.
Siamo pronte per la meta successiva, per il prossimo viaggio, il prossimo desiderio o il prossimo cambiamento. Avremo già dimenticato l’euforia di essere arrivate fino a lì; quella sensazione è durata il tempo di un brivido, poi se ne è andata per lasciare il posto al prossimo traguardo.
E se non impariamo a respirare nel momento presente, la verità è che continueremo a raggiungere traguardi, uno dopo l’altro, ma ci dimenticheremo di emozionarci, di farci una fotografia per fermare quel momento per sempre nei nostri ricordi. E così la vita rischia di diventare un insieme di brividi che dimentichiamo in un attimo, troppo concentrate a guardare sempre avanti da non renderci conto che c’era da festeggiare adesso.
Respirare ci aiuta a rallentare, perché quando siamo in difficoltà la nostra mente inizia a fare domande, cerca ovunque risposte al suo stare male; andiamo in affanno e abbiamo il respiro corto. Molto spesso la mente fa rumore, e per sentire cosa vogliamo davvero, dobbiamo rallentare.
Quando rallentiamo succedono cose straordinarie: se ci permettiamo di provare tutte le emozioni che ci sono lì, anche (e soprattutto) quelle che non ci piacciono, iniziamo a renderci conto che non definiscono chi siamo, ma sono soltanto emozioni che danzano.
Se ci permettiamo di lasciare uscire i nostri peggiori pensieri ci rendiamo conto che sono solo parole, sono chiacchiere della mente.
Quando sei in un momento difficile:
- rallentare
- respirare
- osservare cosa fa la mente e lasciarla parlare, lasciando uscire parole e emozioni
E poi c’è un altro punto da fare quando sei in un momento difficile, il numero 4, che è quello di guardarti attraverso altri occhi, più grandi dei tuoi, quegli occhi amorevoli che non giudicano e che riescono a guardare un po’ più in là, un po’ oltre l’orizzonte che tu ora riesci a vedere e che è il tuo limite.
Sembrano cose semplici questi 4 punti, e in realtà hai ragione, lo sono. Ma quando siamo giù, quando abbiamo paura, quando ci sembra che tutto vada storto, non abbiamo bisogno di cose complicate, abbiamo solo bisogno di uscire dalle sabbie mobili del nostro malessere il prima possibile.
Se ci fidiamo di queste poche azioni, se ricordiamo la sequenza e la mettiamo in pratica, tutto cambia in un istante. Non cambia subito la realtà, quello che succede fuori da noi. Ma facciamo un click dentro, gli ingranaggi iniziano a muoversi nel verso giusto, e quello che succederà all’esterno di noi sarà solo un riflesso, una conseguenza del meccanismo che ha cominciato a funzionare.
Rallentare, respirare, auto-osservarsi e cambiare punto di vista sono i passi base della danza del cambiamento. In un attimo potremmo ritrovarci dove avevamo desiderato o comunque sulla giusta strada. Se solo ci diamo il permesso di cambiare, se accettiamo di non essere più quelle di prima, realizzeremo cose che non credevamo possibili.
In ogni campo, se ci fai caso, tutto è impossibile fino a quando qualcuno non ci riesce; poi di colpo diventa possibile.
È stato così per le più grandi scoperte scientifiche, per i geni che hanno realizzato qualcosa che tutti ritenevano fino a quel momento impossibile. Ci sono esempi in ogni settore, dalla scienza, all’arte o allo sport.
Pensa a tutte le volte che è stato superato un limite, un record mondiale. Fino a quel momento nessuno pensava di poter fare meglio del livello record, finché non arriva qualcuno che semplicemente lo supera. Allora il confine del possibile si sposta di nuovo.
Leggiamo tantissime biografie e storie di successo e ci motiviamo, ma la vera magia inizia quando iniziamo a lasciarci stupire da ciò che possiamo realizzare noi. Basta crederlo davvero, muoversi in quella direzione e fare tutto quello che c’è da fare, allenarsi per superare i limiti, e prepararsi a festeggiare.
La vita vera inizia proprio lì, quando pensiamo di non poter fare di più, ma ce ne dimentichiamo e andiamo oltre superando il traguardo e spostando di qualche altro centimetro il limite che ritenevamo irraggiungibile.
Cosa ne pensi?

Coach certificata, Master PNL, Docente di Grafica e Creatività alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ma soprattutto Generatrice di Passioni, perché credo siano proprio le Passioni l’ingrediente fondamentale dei nostri Sogni, che spesso ci dimentichiamo di usare.