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Saremo migliori? Tra Razionalità ed Umanità

Saremo migliori? Tra Razionalità ed Umanità

Un mondo migliore

Saremo migliori: questa certezza risuona in tanti articoli e post ultimamente. Ma siamo consapevoli di quello che comporta in termini di Razionalità ed Umanità?

Questa pandemia e la crisi economica che si porterà dietro non potranno non cambiare il nostro modo di essere: ma che certezza abbiamo che questo cambiamento sia in meglio?

Credo che questa tesi sia figlia di una visione del mondo, una visione forse un po’ strana: davanti a quello che sta succedendo l’unica reazione razionale è far sì che tutto questo non si ripeta.

Perché la ritengo una reazione strana? Perché è una reazione basata sulla Razionalità, espressa da chi solitamente privilegia l’Umanità.

Razionalità ed Umanità

Provo a spiegarmi meglio.

La summa dell’approccio razionale potrebbe essere riassunta nella posizione di Nassim Nicholas Taleb in Antifragile:

la sua teoria si riferisce principalmente all’andamento dei mercati, ma si può tranquillamente applicare in un contesto più ampio:

  • la selezione naturale rende antifragili i sistemi, cioè li rafforza in presenza di difficoltà ed imprevisti;
  • il prezzo da pagare è la perdita degli elementi più fragili: sacrificare i singoli per preservare l’insieme.

Se applicassimo questo principio al genere umano, dovremmo accettare come positivo il fatto che gli individui più fragili vengano spazzati via dalla selezione naturale;.

Potremmo vedere la sintesi di questo atteggiamento nell’uso della Rupe Tarpea da parte degli Spartani: per rafforzare Sparta, eliminiamo gli individui più fragili, aiutando la selezione naturale.

E in effetti la selezione darwiniana funziona più o meno così: survival of the fittest, la sopravvivenza degli individui più adatti (che non sono necessariamente i più forti, altrimenti oggi saremmo Neanderthal invece che Sapiens).

Una delle caratteristiche che distinguono il genere umano è la sua capacità di costruire comunità più grandi di quelle di qualsiasi altra specie [1] e di prendersi cura degli individui più fragili.

Difficile dire se questa scelta inizialmente sia stata fatta per poter godere dell’esperienza delle persone più anziane.

Ad ogni modo prendersi cura di tutte le fragilità degli altri individui della nostra specie, ci rende più fragili: se usassimo un atteggiamento puramente razionale, dovremmo evitarlo.

Ma noi Uman* non siamo del tutto Razionali [2] ed ognun* di noi ha il suo punto di equilibrio tra l’uno e l’altro atteggiamento.

Il mondo di prima non ti piace?

Se il mondo di prima non ti piace, è probabile che il tuo atteggiamento ti porti a ritenere importanti le sorti di ogni tuo simile, un atteggiamento più Umano che Razionale.

È lo stesso atteggiamento per cui, davanti alla liberazione di Silvia Romano, ritieni giusto aver pagato per liberarla e non ti preoccupi di aver creato un precedente, piegandoci al ricatto dei rapitori.

In questo periodo probabilmente ti avranno infastidito tutte le prese di posizione che hanno messo l’Economia davanti alla Salute, tutte le persone che hanno messo la libertà personale prima dell’incolumità della propria Comunità.

Se è così, probabilmente stai tifando perché questa esperienza faccia crescere la consapevolezza dell’importanza dell’intervento dello Stato per garantire una vita dignitosa ad ogni persona che si trovi all’interno dei nostri confini.

Ti piaceva il mondo di prima?

Se invece ti piaceva il mondo di prima, è probabile che tu non veda nessun legame tra il nostro modo di vivere ed il ripetersi di tragedie di questo tipo.

Probabilmente, come Taleb, pensi che la Libertà di scegliere sia fondamentale per aumentare le probabilità di sopravvivenza del genere umano e che per ottenere ciò sia accettabile tollerare ogni tanto la perdita di vite umane, per garantire la produzione di ricchezza.

E un corollario di questo atteggiamento è che chi più merita, più ottiene: ogni intervento dello Stato distorce sia il Libero Mercato che la Libera Scelta.

Se sei credente, ti affiderai alla tua razionalità per decidere chi meriti di essere aiutato e chi no. Tendenzialmente ti prenderai Cura di chi dimostra intraprendenza, ma ti appare sfortunato, mentre ti infastidisce chi pensa che nella vita tutto gli sia dovuto.

Diritti e Doveri, tra Razionalità ed Umanità.

Probabilmente pensi che esistano Diritti e Doveri, ma ti trovi spesso a discutere se i Diritti vengano prima dei Doveri o viceversa.

Anche in questo caso, chi privilegia l’Umanità tendenzialmente crede che ci siano dei Diritti innati, che debbano essere garantiti in ogni caso, mentre chi privilegia la Razionalità, sostiene che non ci possano essere Diritti senza Doveri e che solo rispettando i propri Doveri si acquisisca il titolo ad avere dei Diritti.

Saremo migliori?

Sì, sono stato volutamente manicheo.

Mettendoti davanti agli occhi un’esagerazione in Bianco e Nero, voglio sottolineare che anche la risposta alla domanda iniziale non possa prescindere dall’atteggiamento con cui valutiamo il mondo:

  • cosa significa essere migliori?
  • sei consapevole che lo stesso cambiamento potrebbe essere letto da persone diverse come un miglioramento o come un peggioramento della Qualità della Vita?

Personalmente ho sempre scelto una delle due visioni, quella di chi crede che lo scopo di una Comunità sia quello di prendersi cura del Prossimo e che la nostra Comunità sia l’intera Umanità.

Questo mi ha portato spesso a confliggere con chi ha una visione diversa.

Da tempo sono consapevole che l’umana tendenza ad opporsi alla selezione darwiniana e a (con)dividere le risorse produca necessariamente una riduzione della quantità di risorse a disposizione di ognun*.

Al tempo stesso credo che spesso assumiamo delle posizioni di principio senza essere consapevoli delle loro conseguenze. E sento anche la difficoltà di essere fedele alle mie scelte e l’imbarazzo di atteggiamenti incoerenti.

Mi piacerebbe, perciò, essere capace di tollerare le differenze anche nell’atteggiamento di fondo, e sono cosciente di riuscirci poco, pur cercando di ascoltare anche l’altra campana.

E alla fine trovo un comodo rifugio: ci sono dei Valori ai quali non sono disposto a rinunciare, dei paletti che non voglio far retrocedere (attenzione al verbo: voglio, non posso), anche se questo mi porta in contraddizione con me stesso.

E tu: qual è l’equilibrio che ti fa stare meglio?

NOTE

[1] La capacità di creare comunità di grandi dimensioni ed il suo effetto sulle organizzazioni umane sono trattati nel saggio di Fréderic Laloux “Reinventare le organizzazioni

[2] Il tema della differenza tra l’uomo razionale dell’economia (Homo Oeconomicus) e gli esseri umani è abbondantemente trattata nel saggio di Sunstein e Thaler “Nudge. La spinta gentile”

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