
Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia,…
Voglio solo imparare a perdere
Ci ho pensato per qualche minuto e poi l’ho fatto. Ho rimosso un collegamento su LinkedIn, poi un altro e un altro ancora. Adesso, se non sbaglio, sono arrivato ad eliminarne 150, conto di eliminarne 1000 nel giro di qualche settimana.
Perché l’ho fatto? Cosa avevano fatto questi collegamenti?
Niente. Però si trattava di collegamenti e non di persone. E non è per niente una buona cosa.
Il vero punto però è che per lungo tempo ne sono stato a conoscenza e non ho fatto nulla. Si, forse ci ho provato. Forse ho inviato qualche messaggio per rompere il freddo dello schermo e farci una chiacchierata. Si, forse ci ho provato ma non ha funzionato. Perché li ho tenuti ancora “vivi” e perché dovrei farlo allora?
So che non vale niente ed è questo il problema
Quando ti iscrivi a una piattaforma come LinkedIn la tua carta dice “conquista più territori possibili”. Vale a dire ottieni i tuoi 500+ e poi continua verso il raggiungimento di 1000, 2000, 3000… collegamenti.
Ci sono buoni motivi, specie all’inizio, per non essere schizzinosi. Il sistema dei collegamenti di primo, secondo e terzo grado fa si che “collegamenti” inutili ti portino a persone utili/interessanti.
Ma quando arrivi a una discreta cerchia e potenzialità, devi ammetterlo: stai solo collezionando collegamenti. Principalmente per tre motivi:
1) Sei fottutamente vanitoso e anche se non ti porta niente ti gratifichi di una rete mostruosamente grande.
2) La maggior parte delle persone tiene in considerazione le vanity metrics e dunque non vorrai perdere appeal ai loro occhi.
3) Hai paura di perdere. Anche se non significa niente.
I primi due punti aprirebbero una questione “tecnica” della quale non ho voglia di parlare. Il terzo punto è il punto.
Nessuno vuole perdere anche se non significa nulla.
Il vero motivo per il quale io (e te) teniamo “vivi” collegamenti e altre pseudo relazioni è l’idea per la quale oggi non succede niente ma domani chissà.
Tartakover diceva che la minaccia è più forte dell’esecuzione. Diavolo se aveva ragione. Si riferiva agli scacchi ma c’entra anche in questo discorso.
A conti fatti, una volta che rimuovi 1 o 100 collegamenti, ti rendi conto che non hai perso niente. Probabilmente sarai della stessa idea anche tra uno o cinque anni.
Quando però devi agire, quando ci pensi, inizi a fare una lista di possibili casualità per le quali è sconveniente farlo.
- E se questa persona un giorno si sveglia e…
- E se domani l’algoritmo cambia e…
- E se questa persona poi un giorno…
Cazzate. La maggior parte delle volte il nostro intuito ci azzecca. Non ti serve. Non mi serve.
Paura di perdere possibilità, di perdersi qualcosa di importante. Paura di sacrifici stupidi che ci tengono incollati ad azioni e comportamenti stupidi. FOMO. Mi viene in mente quanto disse Goethe “Siamo capaci di fare molti sacrifici nelle cose grandi, ma raramente siamo capaci di sacrificare le piccole.
Tornando a LinkedIn
Già che ci siamo: LinkedIn non premia il numero di collegamenti e followers ma il coinvolgimento.
Per anni ho parlato di questo semplice concetto ma ci sono cascato. Sono umano!
Se ancora non ti è chiaro il concetto, guarda questo.
Jeffrey Gitomer è un’autorità del marketing e della vendita – lo seguo sempre con grande ammirazione (Perdonami Jeffrey!). Eppure, nonostante i suoi 50000 follower, e più ha lo stesso coinvolgimento del portinaio di paese e minore di tanti suoi allievi.
LinkedIn come altri social come anche la vita è un gioco di conversazioni e relazioni, non di numeri.
Sapevo perfettamente anche questo. Voglio solo imparare a perdere
Non sto dicendo e non ho fatto niente di così importante. Voglio solo imparare a perdere. Perdere tutto ciò che non ha importanza per concentrami su ciò che invece ne vale la pena.
Relazioni, conversazioni, persone che provano ad essere arcobaleni nelle nuvole degli altri. Forse ci riesco, forse no. Non ha importanza.
Ma se non è importante non c’è bisogno che continui a pensare possa esserlo.
Ecco perché ho rimosso oltre 100 collegamenti qui su LinkedIn e conto di eliminarne 1000 nel giro di qualche settimana.
Dunque
Se ho rimosso te > si l’ho fatto, non è irreversibile. Può essere l’occasione per avere finalmente una conversazione e una relazione.
Se stai leggendo > prova anche tu a rimuovere almeno 10 persone. Se non è importante, non è importante. Ho buoni motivi per credere porti anche un vantaggio alla tua attività su questa piattaforma.
Se rimuovi me > fa niente. Va tutto bene. Succede.
Se non siamo in contatto >Aggiungimi, scrivimi, parliamoci.
Cosa ne pensi?

Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia, Quattro (Schnauzer) e Pixel in crisi (libro) Aiuto le persone a trovare-raccontare-vivere il proprio scopo. Qualcuno parlerebbe di Personal Branding ma preferisco dire “Posizionamento personale”. (Perché non riguarda affatto solo il tuo lavoro e perché l’obiettivo è vivere pienamente e non essere scelti da uno scaffale.)