Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere…
Che ti piaccia o no, tu hai paura.
Non è una frase da motivatore, ma una considerazione neuroscientifica.
Nel cervello di tutti noi c’è un “meccanismo” che ci consente di mettere in atto la paura. Una successione di reazioni, sentimenti, azioni. È grazie ad esso che eviti ciò che può metterti in pericolo. L’arte sta nel prendersi cura di “cosa” avere paura.
Nella mia vita di medico, psicoterapeuta e coach mi occupo sempre più di questo: aiutare le persone a orientare la loro paura verso ciò da cui realmente dovrebbero proteggersi e non verso ciò con cui dovrebbero confrontarsi.
La paura come salvavita
La paura è il tuo salvavita! Perché mai dovresti spegnerlo?
Forse un esempio può chiarire quanto sia efficace il meccanismo della paura di cui siamo equipaggiati e quanto valga la pena renderlo funzionale, piuttosto che spegnerlo.
Immagina, stai camminando tranquillamente lungo il marciapiede del centro di una città. Ti godi le vetrine, la folla, la confusione e intanto chiacchieri con un amico. All’improvviso una bicicletta ti taglia la strada. E tu in modo estremamente armonico, calmo, ma soprattutto efficace ti fermi. Metti le mani avanti, porti indietro la testa e ti proteggi dal potenziale contatto. Anzi lo gestisci perfettamente.
Nel salvare te, salvi anche il ciclista. Un rapido commento del tipo “Guarda dove vai!?”, rivolto al ciclista. Uno sguardo un po’ serio, poi il congedo “Stai attento la prossima volta!”. E continui per la tua strada riprendendo il discorso proprio da dove ti eri fermato. Vita salvata!
A volte ti salva
Questo stesso meccanismo è quello che ti ha consentito di abbassare la testa prima di sbatterla contro lo stipite di una porta, di scartare un ostacolo in automobile, di evitare di tuffarti da uno scoglio troppo alto. Eccezionale! Non sei vivo per miracolo, ma grazie a quella raffinata tecnologia che è il tuo corpo con tutti i suoi automatismi, in parte innati, in parte costruiti con l’esperienza.
A volte ti blocca
Al tempo stesso, questo meccanismo è anche quello che spinge molte persone ad evitare di non prendere l’aereo per timore che cada, a non andare in ascensore per paura che si blocchi, a non guidare in autostrada per il terrore di perdere il controllo, a non parlare in pubblico per paura di arrossire o perdere il controllo.
È sempre lo stesso salvavita, che a volte ti “salva” la vita e a volte te la “blocca”!
A volte ti avverte
Quello che molti trascurano è che il salvavita ha un altro compito importante: avvertirti quando passi alla guida manuale. Quando stai per introdurre un cambiamento nella tua vita, può scattare la paura, per ricordarti che stai andando fuori dal perimetro di sicurezza.
Il salvavita conosce i limiti entro cui ti ha preservato fino ad oggi e non sa se riuscirà a preservarti se decidi di andare oltre.
Se vivi la solita vita, lui sa gestire gli imprevisti per conto tuo, ma se cambi rotta non può darti garanzie. Tu devi sentire quando il pilota automatico si spegne. Così, se vuoi andare oltre, devi passare alla guida manuale: ad occhi aperti.
Affinché tu impari
Grazie alla plasticità cerebrale, il meccanismo della paura può perfezionarsi. Può imparare. A volte sono necessari anni per accumulare “perizia” e potersi permettere di confidare di nuovo nel pilota automatico. Chi persiste… lo sa.
Qualcuno comincia ad avere paura della paura
Il tempo passa, qualcuno si scoraggia e smette di imparare a perfezionarsi. Comincia ad avere paura della paura. Scambia un avvertimento per una condanna.
Chi teme di non sapere cosa fare; chi sa cosa dovrebbe fare, ma non è certo di essere in grado di farlo; chi sa cosa dovrebbe fare ed è certo di riuscire a farlo, tuttavia non riesce a reggere l’impatto con il successo.
La paura evita il dispendio di energie
Quando si cambia si spendono tante energie. La paura ha lo scopo di evitare che l’energia sia spesa inutilmente. Finché la paura di quello che potrebbe accadere se si cambia è superiore alla paura di quello che potrebbe accadere se non si cambia, non vale la pena cambiare.
Il limite della paura sei tu
L’unico problema è che il bilancio tra i pro e i contro di solito è il frutto di una tua valutazione. Chi valuta sei tu, nel momento in cui confronti due possibili futuri. Cosa accadrà se cambierò? Cosa accadrà se non cambierò? Tuttavia, il domani è al di fuori della tua portata. Sia che tu cambi sia che tu non cambi, non sai cosa accadrà.
Decidi da cosa vuoi che ti salvi
Il problema della paura quindi non dovrebbe più essere visto nei termini di accettarla o non accettarla, ma piuttosto di decidere verso cosa agirla. Come dice Joseph Ledoux, il grande neuroscienziato: “Noi dobbiamo imparare cosa temere, ma non come agire la paura”.
Agire la paura è uno schema, una successione di reazioni, sentimenti e azioni ben consolidata. Può salvare la vita o impedirle di evolversi. Tutto dipende da cosa impariamo a temere. Come tutti ormai sanno: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (Marcel Proust).
Cosa ne pensi?
Lavoro come medico, agopuntore e psicoterapeuta. Scrivo di salute, benessere e coltivazione di sé. Mi impegno nell'offrire strumenti di riflessione e azione quotidiana, affinché ciascuno possa essere un po' più protagonista della propria vita anche quando si parla di salute. Credo in una medicina che funziona perché è fatta da medici che si prendono cura di tutti e di ciascuno al tempo stesso.