
Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il…
Lettera a un morituro.
– Tutte le notti mi corico coprendomi le labbra col lenzuolo. Questo, un po’ per gioco, un po’ davvero, mi fa sentire invisibile, un’ombra capace di fluttuare nella notte, appena percepita. È un semplice gesto che mi permette di sentirmi solo: quella solitudine positiva, un ritiro che non è un isolamento. D’altronde, possiamo davvero isolarci da questo mondo, non dipenderemo sempre da esso, sempre gli uni dagli altri? Io accetto la mia condizione di uomo solo e questo mi permette di amare più a fondo la mia donna, così come i nostri figli. Lo sento davvero. E la notte, coprendomi le labbra con il lenzuolo, torno solo, come nel grembo della Grande Terra. Sono consapevole della caducità di questo corpo, come delle mie labbra e del mio lenzuolo. Mentre una voce nelle profondità del mio cuore continua a chiedermi “qual è la natura della tua mente?”. Di questa natura potrò mai essere davvero consapevole? Un’essenza che non è mai nata e mai perirà, che non è esistenza né vuoto, che non ha colori né forma. Qual è la natura di questa mente? Come posso rispondere, se non con un sorriso coperto da quel velo che chiamiamo Questa Realtà?
Cosa ne pensi?

Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il Graal ritrovato, edito da Tipheret, è il suo ultimo romanzo), sceneggiatore e storyteller. Per narrare (anche impresa), ha inventato un nuovo format (#dialoghidimpresa): dialoghi autonomi, per lo più brevi e che non si esauriscono svolgendo la loro funzione pubblicitaria, restando capaci di durare nel tempo e nello spazio. Possono essere tra due o più persone, tra un essere umano e un animale, un robot, il vento o qualunque altro interlocutore immaginabile. Possono raccontare e parlare di tutto anche dello Zen. D’altronde, il nostro modo di pensare, di ragionare non è un dialogare con noi stessi? Tutta la nostra realtà non è forse un dialogo costante?