
Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il…
Una nota di Zen.
– È stato un uomo talmente illuminato che è riuscito a lasciare questo mondo prima ancora di morire e tu lo chiami crudele,
– Sì, è stato solo un egoista, altro che illuminato!
– Egoista, addirittura?
– Quando era in Cina, hai detto che meditava e studiava lo Zen in un posto. Qualcuno andava a trovarlo, a interrogarlo, lui rispondeva con poche parole e poi cercava un altro posto ancora più isolato. Tornato in Giappone, davanti all’Imperatore, si è limitato a una nota soltanto del suo flauto e poi è scomparso. Hai detto così, no?
– Sì,
– Quale illuminazione ha un uomo che lascia questa esistenza in questo modo, come se fosse fuggito? E con disprezzo, pure.
– Con disprezzo? È entrato nel Nirvana e quella che ha donato all’Imperatore non era una semplice nota. Lì era racchiusa tutta la sua realizzazione.
– E l’affetto di chi lo amava ed è rimasto dov’è contenuto? La donna – o l’uomo, magari – che lo amava ha potuto mostrare il proprio cuore all’Imperatore e poi sparire, seguire Kakua? Un uomo illuminato non abbandona l’esistenza, no! L’accetta, la prende per ciò che è.
Cosa ne pensi?

Fabio Martinez è scrittore (ha pubblicato tre libri e Il Graal ritrovato, edito da Tipheret, è il suo ultimo romanzo), sceneggiatore e storyteller. Per narrare (anche impresa), ha inventato un nuovo format (#dialoghidimpresa): dialoghi autonomi, per lo più brevi e che non si esauriscono svolgendo la loro funzione pubblicitaria, restando capaci di durare nel tempo e nello spazio. Possono essere tra due o più persone, tra un essere umano e un animale, un robot, il vento o qualunque altro interlocutore immaginabile. Possono raccontare e parlare di tutto anche dello Zen. D’altronde, il nostro modo di pensare, di ragionare non è un dialogare con noi stessi? Tutta la nostra realtà non è forse un dialogo costante?