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60. La galleria

60. La galleria

Storie zen: la galleria

La galleria.

– Questo luogo delude,
– Direi tutt’altro.
– Tu eri venuto qui con l’intenzione di uccidermi e ora mi chiami maestro.
– Da quant’è che scavo questa galleria insieme a te? Più di un anno. So quello che dico.
– Non mi riferisco a questo. Io ero venuto qui con l’intento di mondare il mio peccato. Dopo che ho ucciso tuo padre, io e tua madre siamo scappati insieme, finendo per diventare dei ladri. Ma non potevo più sopportare quella vita. Così, avevo deciso di fare il contrario di quanto avevo fatto in tutti quegli anni. Pensavo che scavare questa montagna potesse aiutare chi viaggia lungo questo pendio.
– Sicuramente lo farà,
– Mi aspettavo anche che liberasse il mio cuore da questo peso. Mi aspettavo di trovare me stesso. Ogni volta che piantavo la vanga, scavavo anche nel mio animo. C’ho messo più di 30 anni, finendo per forare anche il mio spirito.
– E dici che questo luogo delude?
– Sì, perché mi aspettavo di trovare la radice del rimorso, di poterlo estirpare, di poter trovare una voce, una luce, qualcosa che potesse dirmi “ti perdono”. Più scavavo nel mio cuore, più la mia natura taceva.
– …
– Credimi, questo luogo delude. Ero venuto qui per trovare me stesso. Invece, non ho trovato altro che Vacuità.

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