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Cenoni, regali e detox digitale (la mia sfida per Natale)

Cenoni, regali e detox digitale (la mia sfida per Natale)

Oggi è l’ultimo sabato prima di Natale: le vetrine sono ancora colme di oggetti ma iniziano a salire i primi momenti di panico perché, come al solito, siamo abitati dall’indecisione di cosa prendere ai nostri amici e parenti, più o meno lontani, gente che, magari, vediamo due volte l’anno ma ai quali sentiamo l’obbligo di acquistare qualcosa, in una mossa più che altro preventiva (“…e se regalano loro qualcosa a me?”).

Dobbiamo quindi correre per negozi, più veloci del miglior Usain Bolt, per comprare qualsiasi cosa ci capiti sotto mano.

Siamo usciti dai vari Black Friday e Cyber Monday comprando il 42% in più rispetto all’anno precedente, eppure, sembriamo sempre sul punto di non avere nulla, anzi, tutto ciò che abbiamo non sembra mai abbastanza da soddisfarci.

La domanda è retorica ma è d’obbligo: c’è veramente bisogno di farlo? Abbiamo veramente la necessità di acquistare altre cose?

Forse lo si fa per moda, o per tradizione, ma non c’è una ragione concreta per procurarsi l’ennesimo oggetto di dubbia utilità.
Non è questo lo spirito del Natale. O forse lo è maggiormente se cerchiamo di acquistare solo pochi regali utili o di reale necessità.

Prendiamo ad esempio un tablet: oggetto prezioso, ricco di funzionalità, che costi 100€ o che costi 1000€, rimane pur sempre uno strumento che, per certe persone, potrebbe tranquillamente sostituire un PC (ma non paragonatelo ad un computer perché non lo è). Ma dato in mano al nostro nipotino è sprecato: dopo aver guardato qualche cartone su YouTube e giocato a un paio di app, non ne farà un uso migliore.

Ecco che, lo stesso tablet, regalato a tutta la famiglia, può coprire le esigenze più disparate, sia professionali che per svago.

La sfida del niente – o del tutto

Quest’anno, con la mia famiglia, e nonostante io sia un grande amante della tecnologia, ci siamo dati un obiettivo sfidante.
Abbiamo deciso di regalare un po’ del nostro tempo.

E la domanda, un po’ meno retorica questa volta, è: ma il Natale rimane magico anche senza la materialità dei regali?

È difficile battere quell’immagine che da decenni ci viene martellata nella mente: alberi di Natale agghindati con opulenza, con sotto decine di pacchetti colorati, lo scambio dei doni in famiglia dove tutti sono felici e sereni, la neve che volteggia nell’aria, fuori dalla finestra…

Il vero scopo di questa festa dovrebbe essere quello dello stare insieme, pranzare con persone che non abbiamo possibilità di vedere durante tutto l’anno appena passato e, almeno in questa giornata, farlo con calma, a tavola, senza avere nessuna pressione di correre per lavorare o studiare.

Ecco cosa intendo con la parola tempo: parlare, discutere, ridere e scherzare con i nostri cari per una volta senza la solita pressione quotidiana.

Accettate la sfida?

Vi propongo una sfida per queste feste: oggi prendetevi un po’ di tempo per voi stessi, invece di correre per negozi.
E da lunedì, la Vigilia, fino a mercoledì, che è Santo Stefano, proviamo a fare ai nostri cari il regalo del nostro tempo e della nostra attenzione: lasciamo gli smartphone nel cassetto (o nella tasca della giacca).

Se per qualche ora abbandoniamo Brawl Stars, Candy Crash, Instagram e la miriade di notifiche che arrivano puntualmente con GIF animate e canzoncine natalizie, sono convinto che questo Natale possa trasformarsi in una festa insolita, originale, vissuta intensamente in primis con noi stessi, e poi con tutto il resto delle persone.

Un Natale memorabile.
Accettate la sfida?

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