
Narratrice ~ Ghostwriter Scrivo per capire. Scrivo per ricordare. La…
A volte trovo gli occhi di Open che mi fissano.
Con lo sguardo da “caxxo di problemi ti fai umano”.
Lo fisso a mia volta e gli dico “che ne sai tu gatto”.
Una sorta di dialogo mezzo silenzioso, mezzo parlato. Con Open che non desiste ed io che …okay dopo un po’ di finta resistenza, cedo.
Passano così istanti, ore e giornate. Un “dialogo” tra lui e me. Tra me e lui.
Alla fine la spunta sempre lui.
Questo mi fa pensare che forse mi tocca dargli un buon margine di ragione.
Questo significa che io mi trovo in un buon margine di errore.
È già tanto averlo capito.
Uno a zero per il gatto. Palla al centro.
Come tutte le mattine a una certa ora lo faccio uscire.
A volte esce da sé. Raramente. Tutte le altre volte lo devo far uscire di peso.
Lo metto a terra. Chiudo la porta di casa.
Faccio un paio di scalini.
Lui lì con lo sguardo da “umano questa me la paghi cara”.
Altri due scalini. Il tempo che passa ed io che dovrei già essere in macchina.
– Dai Chiara, dagli ancora un attimo che poi si attiva – mi dico.
E il tempo passa.
Okay tempo scaduto. “Open su dai andiamo, VELOCE”.
Lui “Veloce? Non conosco questo termine”. E una grattatina dietro l’orecchio destro. Poi fin che ci siamo facciamolo anche dietro quello sinistro.
Altri due gradini “Open, amorino, dai che faccio tardi”. E qui sfodero la poca pazienza residua.
Sguardo assente. Interesse per l’umano pari a meno zero. Una lisciatina al pelo, ci sta.
Due a zero per il gatto. Palla al centro.
Dopo un tempo irragionevole di minuti. Si degna di affrontare con fare molto zen i gradini.
“Ma prego sua maestà” come se tutto fosse dovuto.
“Caxxo però quanto mi fai invidia”.
E rifletto. Mi sento in difetto di fronte ad Open. Sembra sempre che lui sappia cosa vuole e cosa no. Nessun tentennamento. Nessun problema nel raggio di km. Niente da fare velocemente. Un incedere verso la vita calmo, zen, molto oriental style.
E mi dico che dovrei fare anch’io così. Già, appunto “dovrei”. Il che significa che non lo farò mai o quasi. Il che significa che devo cambiare approccio alla vita. Prima ancora alle parole che mi dico.
Dovrei non è lo stesso che dirmi devo. Già.
“Caxxo Open, però hai ragione tu”.
Tre a zero per il gatto. Fine partita.
Cosa ne pensi?

Narratrice ~ Ghostwriter Scrivo per capire. Scrivo per ricordare. La mia vita è scandita da tre parole, che sono molto più di semplici parole: carta, penna ed emozioni. E lungo il mio viaggiare non manco mai di prendere tutto ciò che incontro, anche sassi ed imprevisti all'occorrenza. Ogni domenica puoi leggere di me e sua maestà Open il gatto sulla rubrica "OpenZen" di purpletude.