Esperta di management, recruting e dinamiche relazionali. Mi piace pensare…
…e finalmente anche questo primo di settembre è stato archiviato. Con tutti i suoi falsi buoni propositi, le frustrazioni, le lamentazioni, le aspettative da realizzare (e le code fuori dalle palestre).
Mi ritrovo sempre a riflettere su questo inizio che non è un inizio ma è un vero inizio (a volte si usa il termine “ripresa”, sembra più morbido, indolore).
Ebbene sì, l’arcano è svelato, lo rivelano le ricerche di un sacco di Università prestigiose, le statistiche più accreditare: Settembre è l’inizio degli inizi.
E noi amiamo profondamente gli inizi (in fondo). Proprio per quello che rappresentano, la partenza di “qualcosa” … che può regalarci nuove sorprese, risultati raggiunti, forme fisiche smaglianti senza sforzo alcuno, sogni realizzati…. La famosa “prima riga delle favole”, quella che ci può portare alla dimensione del sogno e applicarla alla realtà (questo dipende solo da noi).
Ma perché questo inizio ci crea tutta quest’ansia da prestazione, questo panico da pagina vuota? Perché proprio settembre ci regala un’inferenza negativa?
Il primo dell’anno è l’inizio di un nuovo anno ma è meno angosciante (anche perché molti sono reduci da baldoria e festeggiamenti e non sono al lavoro). Abbiamo, apparentemente, un sacco di tempo davanti, non sappiamo così ci aspetterà. E non abbiamo ancora un passato di ricordi, nessuna ferita dolorosa…
Settembre è un mese bellissimo, colori, profumi e sapori unici. Una tarda estate della vita che può essere il migliore degli autunni. Le giornate si stanno accorciando, è vero ma regalano colori crepuscolari. Nessun mese dell’anno ha tutte le canzoni dedicate che ha settembre. La dolce malinconia di un mese che innegabilmente invita alla riflessione – io ho una predilezione per i Green Day ma anche “Impressioni di settembre” è magnifica….
Forse è perché in questo periodo veniamo messi di fronte ai nostri alibi? A quello che non siamo riusciti a realizzare e abbiamo ancora poco tempo, rispetto a quanto trascorso, per portare a termine? Perché siamo stati cicale e la formichina che è in ciascuno di noi sta rialzando la testa?
E qual è, oggi, il settembre della vita, professionale o non? L’inizio di quell’ultimo quarter, nel quale ci giochiamo il tutto e per tutto. Ma anche il momento nel quale iniziamo a mettere le basi di quello che faremo a più ampio respiro.
[click_to_tweet tweet=”Settembre è l’inizio di quell’ultimo quarter, nel quale ci giochiamo il tutto e per tutto. Ma anche il momento nel quale iniziamo a mettere le basi di quello che faremo a più ampio respiro.” quote=”Settembre è l’inizio di quell’ultimo quarter, nel quale ci giochiamo il tutto e per tutto. Ma anche il momento nel quale iniziamo a mettere le basi di quello che faremo a più ampio respiro.”]Un qui ed ora, con una visione oltre. Quell’over 50 (o 40 o 60) che ci conferisce esperienza ma ci fa anche sentire l’urgenza di “concludere”, forse perché ci sentiamo (o ci fanno sentire) nella fase calante della curva della crescita, di apprendimento e di tanto altro? Abbiamo energie diverse e siamo spaventati.
Ma cosa ci fa così paura? Cosa è cambiato dal prima (delle vacanze) al dopo?
È che nel nostro ozio, creativo o meno, ci troviamo bene. È il nostro bozzolo (quelli che hanno frequentato le scuole alte direbbero che è la nostra area di comfort) e trovarci di fronte a noi stessi, come in uno specchio, ci spiazza. Non è detto che quello che vediamo davanti a noi ci piaccia.
E facciamoci stupire, una volta tanto, dalla nostra immagine! Da quello che siamo e che siamo diventati. E se vogliamo essere qualcosa di diverso, lavoriamoci per diventarlo davvero. È una scelta che sta solo a noi. E che può essere l’inizio di un nuovo e meraviglioso percorso.
Il mio settembre è adesso, all’alba dei miei cinquant’anni. Ed è bellissimo.
Ho imparato tanto in questi anni. Ho restituito qualcosa alla vita e alle Persone che mi circondano. Ma ho ancora molto da dare, da condividere e da imparare.
Ho voglia di esprimere la curiosità di una treenne ombrosa e di una bimba di due mesi dal cuor contento, le mie due guide in queste giornate, prologo di un bel settembre. Quello sguardo ricco di stupore, voglia di crescere ed essere protagoniste della vita. E quella fiducia incondizionata in tutto ciò che le circonda. Non conoscono, ancora, la paura, le delusioni, basta un niente e ti regalano un sorriso, un abbraccio. Hanno in sé un grande rigore. E riconoscono la falsità e la non naturalezza.
Così bisognerebbe essere in azienda, uno sguardo coraggioso verso il futuro, con il vantaggio di un bagaglio di esperienze e la ricchezza delle ferite… i colori di un caldo settembre, dopo una bella estate, insieme allo sbocciare dei fiori, dopo un lungo e placido inverno, della primavera.
p.s. Per te che leggi. Ho scelto di usare, spesso, il “noi”. Mi piace pensare che questi miei pensieri in libertà, questo mio sentiment, sia condiviso da molte persone. E ho voluto abbracciarle e renderle protagoniste, con me, dei miei pensieri.
Cosa ne pensi?
Esperta di management, recruting e dinamiche relazionali. Mi piace pensare che tutti abbiano un qualche Talento da coltivare e che altre persone, io per esempio, abbiano la passione e il piacere di aiutarli a farlo emergere. Una frase che mi guida è “negoziazioni si, compromessi no”. Ho un cane di nome Giuditta… a proposito, non chiamarlo cane. Chiamala Giuditta.