
Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia,…
Un mio amico mi ha appena raccontato di un viaggio al quale non ha potuto partecipare, dice che ha provato ma non è riuscito a prendersi qualche giorno libero.
Aveva trovato un’offerta strepitosa on line, tre giorni in una residenza d’epoca in Toscana, tre giorni di degustazione vini.
Io ci sarei andato, posso prendermi quanti giorni mi pare ed amo il vino. Il fatto che non ci abbia pensato mi ha fatto incazzare.
Perché non me lo hai detto?
L’ho perdonato. In compenso qualche giorno fa sono stato io il colpevole. Un’offerta di lavoro mi è passata sotto il naso più e più volte. Era un buon posto.
Qualche giorno dopo, ho incontrato un altro amico ed il discorso è finito lì.
Lui sta cercando lavoro, di cambiare lavoro e si è seccato con me.
Perché non me lo hai detto?
Stamattina i bambini faranno tardi a scuola. Niente di grave, solo che dovranno entrare quando tutti sono già seduti e mia moglie dovrà passare dalla segreteria e firmare il ritardo.
È una cosa che odia, e si è seccata con me.
Perché non me lo hai detto (che era tardi)?
Alibi, scuse, giustificazioni
Sono solo 3 aneddoti di poca importanza ma raccontano una storia che viviamo ogni giorno.
Il titolo potrebbe essere “cose che ci aspettiamo di sapere dagli altri”.
Ma anche “per fortuna non è colpa nostra”.
Dipende. Ognuno ci metta in copertina il titolo che vuole.
Il punto però è un altro: in una giornata, in una vita, ci sono innumerevoli opportunità per fare qualcosa di diverso e cambiare l’esito degli eventi.
Ogni tanto siamo troppo occupati per accorgercene, ogni tanto non riusciamo a sentire, ogni tanto sono gli altri a non dircelo, quasi sempre però non è così importante come può sembrare.
Sapere vs fare
C’è una perla di Seth Godin che inizia proprio così: “sapere vs fare”.
Nel 1995 Seth scrisse probabilmente il primo libro sulla “moneta digitale”, prima ancora che esistesse davvero.
Quando 13 anni dopo i bitcoin fecero il loro ingresso sul mercato, pochi sapevano di cosa si trattava, ma LUI SAPEVA.
Era un privilegiato, aveva un vantaggio rispetto a miliardi di persone, eppure non ha funzionato.
Ci ha pensato per mesi ma non era così convinto. Sapeva ma non ha fatto nulla.
Se avesse investito 1000 dollari, oggi avrebbe guadagnato più di 40 milioni di dollari. Lui sapeva, ma sapere non è basta. Sapere è sopravvalutato.
[clickToTweet tweet=” Sappiamo tutti tutto. Il problema è che sapere è sopravvalutato.” quote=” Sappiamo tutti tutto. Il problema è che sapere è sopravvalutato.” theme=”style2″]Cosa sappiamo oggi?
Sono alla sesta sigaretta della giornata e sono solo le 8:20. So perfettamente che mi fa male. Lo so ma a quanto pare non basta.
Tra poco inizierà la mia giornata skype, sento clienti, potenziali clienti, persone curiose su questo mondo digitale. So come andranno la maggior parte delle conversazioni. Io che svelo I “segreti” per ottenere attenzione e fiducia nel web, loro che inizialmente appariranno meravigliati, e poi diranno LO SO.
O alcuni non lo dicono ma lo pensano. Forse credono di farmi un torto, di farmi sentire stupido.
Ma io so che lo sanno. Sappiamo tutti tutto. Il problema è che sapere è sopravvalutato.
Ma immagino tu sappia anche questo.
Cosa ne pensi?

Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia, Quattro (Schnauzer) e Pixel in crisi (libro) Aiuto le persone a trovare-raccontare-vivere il proprio scopo. Qualcuno parlerebbe di Personal Branding ma preferisco dire “Posizionamento personale”. (Perché non riguarda affatto solo il tuo lavoro e perché l’obiettivo è vivere pienamente e non essere scelti da uno scaffale.)