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La mamma cerca lavoro

La mamma cerca lavoro

La famiglia è una responsabilità condivisa e anche gli uomini hanno sempre più bisogno di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata.
Tuttavia, una madre riscontra delle problematiche proprie al fatto di essere donna: per qualche oscuro motivo, infatti, i datori di lavoro sembrano non apprezzare particolarmente le persone che hanno un utero e che lo impiegano a fini riproduttivi. Questo rende difficile il rientro professionale di molte madri.

I punti forti della maternità

La maternità insegna molte cose, e alcune di queste possono essere translate in competenze professionali. Penso ad esempio alla gestione del tempo e all’organizzazione. Sono sicuramente due aspetti che metterei in avanti, portando alcuni esempi concreti dalla vostra giornata.
Se vi fermate un attimo a riflettere, noterete che, nella gestione quotidiana della vostra famiglia, siete diventate esperte in porre le priorità, portare avanti più mansioni contemporaneamente e gestire il tempo per rispondere ai bisogni diversificati di più persone. Senza parlare di una certa gestione della frustrazione e della stanchezza a oltranza che chiameremo, con una parola molto alla moda, “resilienza”.
Tutte competenze utilissime e spendibili professionalmente!

Una migliore comprensione

Essere mamma porta anche a capire meglio che le persone hanno bisogno di livelli diversi di attenzione: alcuni bambini capiscono le cose al volo, ad altri bisogna spiegarle più volte; a un bambino di 3 anni, non si può parlare come a un bambino di 9.
È la stessa cosa con i clienti dell’azienda in cui potreste lavorare: c’è chi non parla bene la lingua, c’è chi ha difficoltà a capire ciò che gli si spiega, c’è chi invece ha bisogno di pochissime spiegazioni.
Credo che essere in grado di fare esempi concreti dalla propria vita di mamma per poi arrivare a dire qualcosa del genere “non ci avevo mai pensato prima, ma ora mi rendo conto che questa esperienza mi è utile anche nel lavoro”… beh, può dare una buona impressione.

Un problema di organizzazione?

Le aziende pensano che le madri siano meno flessibili, perché devono occuparsi dei figli. Questo è spesso vero, soprattutto in una società come la nostra in cui i padri sono un po’ confusi sul loro ruolo e le nonne o vivono lontane o devono andare alla lezione di yoga (e quindi non hanno tempo di occuparsi dei vostri pargoli).
Il mio consiglio è esplicitare già nella lettera di motivazione che avete le idee in chiaro su come vi organizzerete nella gestione famiglia/lavoro; è vero, non dovreste essere obbligate a giustificarvi, ma permettetemi di essere pragmatico e non idealista: preparatevi in anticipo e date la certezza che sapete come muovervi.
Alcune domande che potete porvi per prepararvi: State ancora allattando? Volete continuare l’allattamento e in che modalità? Chi si occupa del bambino? Avete bisogno di orari flessibili? O il contrario: siete legati agli orari della scuola? Cosa avete previsto per le vacanze scolastiche: chiederete sempre di stare a casa? Se il bambino si ammala, avete qualcuno che può restare con lui?

Mostrate interesse per la formazione

Se la maternità vi ha tenute fuori dal mondo del lavoro per molto tempo, il mio consiglio è quello di cominciare a fare qualche piccola formazione qua e là. Rimettersi nel ritmo di chi sta rientrando nel mondo del lavoro, e non semplicemente della mamma i cui bimbi sono cresciuti e allora è l’occasione (o la necessità) di ricominciare a lavorare.
Dimostrare che ci si sta mantenendo aggiornate su alcune competenze utili è sempre un punto positivo. Quindi iscrivetevi a corsi, seguite webinar, partecipate a conferenze formative: e, soprattutto, non dimenticate di metterle in evidenza nel CV.
E soprattutto: non buttatevi giù davanti alla difficoltà, perché purtroppo nella società in cui viviamo è tutto un po’ più complicato, per una mamma che cerca lavoro. Provate a fare la ricerca su internet con la frase “competenze di una mamma” e vedrete che vi si aprirà un mondo ricco di consigli e esperienze che vi rincuoreranno.

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