
Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia,…
Sono le 6 del mattino e sono qui alla mia scrivania. Una tazza di caffè (una tazzina non basta), una sigaretta ancora da accendere (ma un giorno smetto), le mani proiettate verso la tastiera del pc. Uno sguardo al foglio bianco, uno al mare, uno a me stesso. Sono qui per scrivere.
Ancora una volta.
Sono ormai tre anni che è il mio appuntamento quotidiano, quelli bravi direbbero la mia morning routine. Uno dei pochi esempi di disciplina della mia vita. Ferrea. Da tre anni avrò saltato una ventina di appuntamenti.
Mi trovo qui anche a Natale e il primo dell’anno o quando c’è così caldo che anche il pc vorrebbe essere lasciato in pace.
Ciò che viene fuori finisce on line: su questo blog, su riviste on line, da altre parti. O rimane su una cartella che non guarderà nessuno, “bozze Davi”.
Ma non è questo il punto: ogni giorno sono qui, scrivo.
Ho iniziato per il motivo sbagliato
Quando ho iniziato a scrivere l’ho fatto per il motivo sbagliato. Uscivo da uno dei momenti più complicati di sempre. E avevo bisogno di soldi. Di vendere. E in giro, nel web, si diceva che scrivere poteva portare soldi.
Al grido di content marketing ho iniziato a scrivere per farmi vedere, conoscere e comprare.
La verità? Ha funzionato pochissimo.
Ho passato mesi scrivendo cose noiose scritte per persone tutto sommato noiose, persone che poi non leggevano mai ciò che avevo da dire.
Ho iniziato con la grinta di chi vuole ottenere qualcosa, ha bisogno di ottenere qualcosa, e mi sono ritrovato con l’incazzatura di chi qualcosa non l’ha ottenuta seppur altri dicevano avrebbe funzionato.
Mi sono fermato. Poi ho ripreso.
Ho iniziato a scrivere per come faccio adesso. Di quel che mi passa per la testa, di sfide, le mie e le tue, di progressi e insuccessi. Di vita.
Ha funzionato? Si ma diversamente da come si possa pensare.
Negli ultimi anni ho acquisito centinaia di clienti, sbloccato opportunità come bonus dei videogames degli anni ’90, incontrato e parlato con persone che parevano giocare a un livello diverso e superiore.
Chi vede la storia da fuori potrebbe dire che scrivere allora porta davvero clienti e soldi ma è il giudizio di chi non ne sa niente, legge la storia solo in teoria e sconosce la pratica.
La verità è che a funzionare è stato più scrivere per me che per gli altri. Più l’arte di comprarsi, scegliersi, ogni giorno, che quella di vendersi come fossimo al supermercato.
Scrivere per ritrovarsi
Perché scrivere ogni giorno ti mette davanti a te stesso in cerca di diventare una versione migliore di te stesso.
Ogni giorno sei il tizio che non vuole fare gli errori del giorno prima e vuole fare qualcosa di più. Il tizio che ricorda, perché sono lì su un foglio, i suoi obiettivi, i suoi valori, dove sta andando.
Scrivere funziona perché ti obbliga a diventare una persona migliore, non perché aiuta gli altri a pensare che tu sia migliore.
Occhio alla differenza.
Per chi frequenta con regolarità il mondo digitale ed avrà sentito parlare di inbound marketing o personal branding, è una differenza fondamentale.
Viene sempre detto che scrivere (o postare qualcosa, o fare un video, insomma creare e diffondere contenuti) ti faccia trovare ma è un messaggio sbagliato.
Parte dal presupposto che tu vada già bene così ma non è vero. Siamo tutti destinati a migliorare, provarci. Sfidarci e crescere ogni giorno. Se non lo facciamo cos’altro siamo impegnati a fare?
Quale altro potrebbe essere il gioco?
E quale potrebbe essere lo scopo?
Ecco, scopo, parola per me preziosa che ha molto a che fare con la scrittura. Scrivere è innanzitutto cercare il tuo scopo.
Te lo chiede il foglio bianco.
Non esiste il blocco dello scrittore, non in questo caso. Esiste il blocco della vita.
Quando non ti escono le parole non è un problema tecnico, la pratica c’entra pochissimo. È più probabile che tu sia semplicemente confuso.
Non sai dove stai andando e dove andare, non cosa scrivere.
E quel foglio ti obbliga ad alcune decisioni:
- Ammetterlo
- Cercare di capire e trovare una strada
- Seguire una strada
- Fermarsi (un altro giorno nel quale non sai cosa scrivere) e ragionare se la strada era quella giusta o vada ancora bene
- Trovarne una nuova
- Seguire la strada
Un giochino che non finisce mai e va bene così. La vita è cercare significato più che trovarlo.
Il Roi della Scrittura
La cosa che vorrei aver capito prima è che scrivere ha un roi di tipo particolare, poco lineare e anche poco inquadrabile per come siamo abituati a pensare.
È come chiedere “Qual è il Roi di tuo figlio? O di tua madre? O di essere una brava persona, provare ad essere una brava persona?”
Se penso ai miei due figli vedo un sacco di spese e sacrifici. Però posso giurare che mi abbiano fatto guadagnare un sacco di soldi che non avrei guadagnato diversamente.
Perché? Perché negli occhi di tuo figlio vedi il desiderio, l’obbligo, di essere una persona migliore.
Come vuoi quantificare un Roi di questo tipo?
Tutto ciò che vuoi raggiungere passa dalla crescita, non dalle tattiche
Quasi ogni giorno mi scrivono persone chiedendomi consigli su come iniziare a scrivere o lamentandosi per la mancanza di risultati: “Non mi legge nessuno!”, “Non mi chiama nessuno!”.
Spiazzati dal silenzio, sommersi dalle aspettative di raccogliere visualizzazioni e consensi.
Questo lungo pezzo serve come risposta: non riguarda gli altri, riguarda innanzitutto te.
Tutto ciò che si può immaginare, desiderare, del quale si ha bisogno (un lavoro, clienti, carriera) passa dal miglioramento di noi e non da quanto ci facciamo vedere in giro o da quanto ci facciamo vedere interessanti.
So che sembra una bestemmia in questo mondo digitale ma è quello in cui credo e che ho sperimentato. E quello che penso puoi sperimentare anche tu iniziando a scrivere.
Come diventare una persona migliore con la scrittura
Ci sono ampi studi che dimostrano l’impatto della scrittura sulle nostre vite, qui alcuni vantaggi che posso dire di aver sperimentato in prima persona.
Unire i puntini
Torniamo al foglio bianco e al blocco dello scrittore… può essere che non sai bene cosa vuoi?
Per trovare qualcosa devi sapere innanzitutto cosa. Vale per trovare un lavoro così come per trovare clienti o partire con un progetto imprenditoriale.
Superare il foglio bianco significa iniziare a comprendersi. E tutto si avvicina. Non nel senso che all’improvviso accade ma sarai comunque più vicino.
Mi piace parlare spesso di “unire i puntini”, cercare di trovare un senso al momento e ciò che stiamo facendo per uno nuovo, futuro e più buono.
Fare carriera
Penso che fare carriera significhi fare un salto di qualità e che un salto di qualità sia fattibile solo se c’è crescita e se questa crescita è lungo una strada sostenibile, dove sarai ancora stimolato ad andare avanti e crescere.
E come si può crescere se non fermandosi a riflettere, sperimentando, pensando. E leggendo.
Perché la prima regola è che per scrivere devi essere un lettore avido e attento.
O, ancora più importante, devi essere pronto ad addentrarti anche fuori da quello che pare sia il tuo territorio. La scrittura, scrivere, così come la vita, è innanzitutto contaminazione.
Relazioni
Trovare lavoro, clienti, fare carriera, riguardano sempre le relazioni. E scrivere è innanzitutto una crescita in questa direzione.
Quando ho iniziato a scrivere ero una persona rancorosa che ce l’aveva con il mondo e con quanto non mi era stato dato. Oggi mi piace pensare di esserlo un po’ meno.
Perché un foglio bianco ti mette davanti ai tuoi limiti e ti chiede di guardare un po’ più in là. Sapere che devi crescere significa anche che forse non lo devi avere ma lo potrai avere.
Un ottimismo razionale per il quale inizi ad accettare i tuoi limiti e abbandonarli allo stesso tempo, trattare gli altri senza mettere in mezzo le tue frustrazioni e il peso delle tue sfide. In altre parole: non è davvero sempre colpa degli altri!
Il potere principale dello scrivere è ascoltare la rabbia e dargli nuova forma, trasformarla in qualcosa di positivo anziché scaraventarla sul primo che passa.
[click_to_tweet tweet=”Il potere principale dello scrivere è ascoltare la rabbia e dargli nuova forma, trasformarla in qualcosa di positivo anziché scaraventarla sul primo che passa.” quote=”Il potere principale dello scrivere è ascoltare la rabbia e dargli nuova forma, trasformarla in qualcosa di positivo anziché scaraventarla sul primo che passa.”]Ti ricorda la cosa più importante
Ogni giorno quel foglio bianco mi ricorda una cosa che per anni avevo sottovalutato: è sempre un giorno nuovo. Non importa che tu abbia scritto cazzate il giorno prima, che non sia riuscito ad andare oltre due righe per tutta la settimana. Quel foglio bianco è uguale a quando hai fatto bene.
Quel foglio bianco non ti chiede conto di ciò che hai fatto di sbagliato o di ciò che non sei riuscito a fare. Quel foglio bianco ti chiede di parlare di cosa stai cercando di fare.
[click_to_tweet tweet=”Quel foglio bianco non ti chiede conto di ciò che hai fatto di sbagliato o di ciò che non sei riuscito a fare. Quel foglio bianco ti chiede di parlare di cosa stai cercando di fare.” quote=”Quel foglio bianco non ti chiede conto di ciò che hai fatto di sbagliato o di ciò che non sei riuscito a fare. Quel foglio bianco ti chiede di parlare di cosa stai cercando di fare.”]Tornando dunque al titolo di questo pezzo: credi che una persona che si faccia domande, provi a crescere ogni giorno, trasformi la rabbia e le frustrazioni in qualcosa di positivo anziché scaraventarla sul primo che passa, abbia o no più possibilità di trovare un lavoro o fare carriera?
Tra un anno ti auguro di aver iniziato oggi.
p.s. Se hai bisogno di un incoraggiamento, un consiglio o vuoi raccontarmi la tua esperienza, scrivimi su LinkedIn
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Scrittore semplice | Co-Founder Purple&People | Papà di Nicolò, Giorgia, Quattro (Schnauzer) e Pixel in crisi (libro) Aiuto le persone a trovare-raccontare-vivere il proprio scopo. Qualcuno parlerebbe di Personal Branding ma preferisco dire “Posizionamento personale”. (Perché non riguarda affatto solo il tuo lavoro e perché l’obiettivo è vivere pienamente e non essere scelti da uno scaffale.)