
Padre di Violante e marito di Tania. Divido la mia…
I bimbi sono i nostri tesori più grandi.
Dalla nascita, i loro primi passi, fino ad una indipendenza sociale e fisica, li vediamo crescere con piacere e orgoglio.
Alle volte ci fanno perdere le staffe, certo, e vedo genitori che perdono la pazienza molto in fretta.
Con l’arrivo dei dispositivi elettronici, la tentazione di parcheggiare i pargoli davanti a uno schermo è molto forte. Li si lascia giocare con le app più disparate, sostituendo così la compagnia che un tempo fu campo libero della televisione.
Come una droga
Lungi da me dire cosa sia giusto o meno, ma vorrei riflettere con voi sulle conseguenze di questa abitudine, che è talmente ampia e comune da aver attirato l’interesse dei ricercatori. In particolare, uno studio pubblicato sul Psychology of Popular Media Culture ha chiarito quali potrebbero essere le problematiche legate all’uso eccessivo di dispositivi elettronici. Al contrario di ciò che si potrebbe credere, i problemi dello sviluppo cognitivo passano in secondo piano, rispetto a un fenomeno più preoccupante: l’assuefazione.
Molti bambini sviluppano infatti una vera e propria dipendenza, che li porta all’impossibilità di smettere di usare il tablet. Lo scenario è molto simile a quello che si crea intorno alla dipendenza da una droga: il bambino avverte il bisogno di utilizzare il dispositivo elettronico, al punto da soffrire fisicamente quando non lo può fare, come in una crisi di astinenza. Ciò porta poi all’insorgere di comportamenti disfunzionali, come creare delle occasioni per utilizzarlo di nascosto dai genitori.
Salvaguardare la privacy
La mia natura di tecnico in questo mondo digitale mi porta ad essere sensibile anche ad un’altra questione: la privacy
Lo scaricamento e l’apertura di app, con conseguente accettazioni delle condizioni d’uso, non sempre rispecchia la trasparenza che ci si potrebbe aspettare da un servizio dedicato ai bambini.
Nel momento in cui installiamo un’applicazione, in special modo quando abbiamo a che fare con un dispositivo Android, ci troviamo di fronte alla richiesta dei permessi da accordare: questo è il momento in cui dobbiamo mantenere alto il nostro livello di attenzione.
Infatti, questo è il momento in cui l’applicazione appena scaricata richiede la vostra autorizzazione ad entrare in diverse “parti” del vostro smartphone, quali contatti, calendario, fotocamera, fotografie, posizione ecc.. Concretamente vuol dire che state dando le chiavi di casa a uno sconosciuto: ognuno di questi permessi può essere sfruttato, magari da un hacker malintenzionato, per scattare fotografie a nostra insaputa, scaricare contenuti del telefono (del lavoro di papà) o semplicemente, in modo più innocuo e “legale”, per tracciare le nostre abitudini, al fine di migliorare le offerte commerciali che ci vengono proposte su internet.
Certo, tutte queste funzioni, sono poi disattivabili tramite le “Impostazioni” del dispositivo, ma siamo sicuri che qualcuno le vernifichi?
Voi le controllate regolarmente?
Non abbassare la guardia
Il nostro primo pensiero, di fronte ai capricci del/la bimbo/a, è proprio quello di farlo/a calmare mettendogli di fronte il nostro telefono, facendogli installare i giochi che “usano tutti” e lasciarlo che si goda il suo momento di svago.
Imparare l’utilizzo della tecnologia è normale e utile per i bambini. E a volte divertente per noi adulti, come quando cercano di “zoomare” la foto di un libro stampato o cambiare canale, facendo lo “swipe” sullo schermo del televisore, che però non è touch.
Nonostante ciò, e per riassumere, è indispensabile mantenere alta l’attenzione su tre fattori:
- Una eventuale dipendenza all’utilizzo dei dispositivi.
- Chiederci a cosa stia giocando, quali sono i suoi permessi e cosa “chiede” l’app per poter essere utilizzata.
- Nel caso di giochi online, verificare le interazioni con gli altri giocatori: a volte, purtroppo, adulti malintenzionati si fingono bambini per poter entrare in contatto più facilmente con le loro vittime, anche solo per estorcere informazioni.
I dispositivi che abbiamo in mano quotidianamente sono un concentrato di tecnologia con funzioni fantastiche, ma è opportuno usarle con consapevolezza, conoscerli appieno; solo così potremmo usufruirne del loro valore reale, che è quello di semplificarci la vita di tutti i giorni, sapendo bene cosa stiamo usando ed essere tranquilli che i nostri bimbi possano godere, a piccole porzioni, di questa tecnologia.
Cosa ne pensi?

Padre di Violante e marito di Tania. Divido la mia vita tra l’insegnamento di informatica e lo studio universitario. Amo follemente la tecnologia di cui ne seguo quotidianamente le nuove uscite, le novità ma sopratutto l’impatto che questa ha nella società. Non mi parlate di motori e gioco del pallone, vi guarderei senza capire una virgola del vostro discorso. Infine mi piace fotografare il caffè, in tutte le sue versioni e situazioni, oltre che a berlo ovviamente.