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Eseguire uno squat perfetto

Eseguire uno squat perfetto

  • Che cosa significa eseguire uno squat perfetto
  • Come eseguire uno squat perfetto
  • Per quale motivo dovresti eseguire uno squat perfetto
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Lo Squat è uno di quegli esercizi fisici veramente importanti che non dovrebbero mancare nella tua vita soprattutto se vivi in questo mondo sedentario che è l’Occidente.

Non si tratta di un esercizio utile solo per il corpo. Eseguire uno squat perfetto è un modo semplice e rapido per ricordarti che sei un Homo Sapiens e che se pensi in modo geniale, è perché un giorno ti sei alzato in piedi, facendo forza sui tuoi glutei.

Esatto… potremmo dire che la nostra carriera di “intelligentoni” ebbe inizio con un colpo di “culo”.

Detto questo, non ti stupirai se ho voluto dedicargli addirittura un intero articolo.

Lo squat e gli esercizi fisici sono le pillole del futuro

I miei pazienti ormai non si stupiscono quando, al termine della visita o della terapia, ogni tanto mi alzo e, con il camice indosso, faccio con loro alcuni squat per verificare che li eseguano alla perfezione.
Forse è il frutto dell’esperienza fatta con i medici cinesi, che non si facevano scrupolo a “mostrare” gli esercizi ai loro pazienti. Comunque sia oggi lo considero un gesto doveroso! Se il problema è la sedentarietà, la medicina deve essere per forza il movimento.

Magari tu non sei abituato all’idea che un medico prescriva esercizi fisici e curi i dettagli di un’esecuzione corretta. Beh… abituati! Gli esercizi fisici saranno le pillole del futuro. Stimolano vie chimiche e catene cinetiche, ma soprattutto risvegliano delle abilità psicofisiche troppo spesso dimenticate.

Lo squat che cambiò il mondo

Ma torniamo allo squat.

Se ci pensi bene, quando la prima scimmia antropomorfa si alzò in piedi (ed eseguì uno squat) cambiò la storia del pianeta Terra. Possiamo solo immaginare cosa deve aver provato quando assunse la posizione eretta (fase ascendente di uno squat) e si rese conto che da quel punto di vista la vita poteva essere diversa. Meglio o peggio, non era chiaro, ma di certo diversa.

Lo squat fu il primo passo verso la tecnologia, l’arte e il pensiero, di cui tanto ci vantiamo. Ogni volta che ti sforzi di eseguire un squat perfetto, fai un ripasso della storia del bipedismo sul pianeta Terra.

Scendi in basso e ritorni una scimmia antropomorfa.

Ti ergi diritto e sei un Homo.

In questo articolo, vorrei parlarti di 3 cose molto semplici:

  1. Che cosa significa eseguire uno squat perfetto
  2. Come eseguire uno squat perfetto
  3. Per quale motivo dovresti eseguire uno squat perfetto

1. Cosa significa eseguire uno squat perfetto

Se sei in piedi, eseguire uno squat perfetto significa tenere le piante dei piedi ben piantate a terra, flettere le ginocchia fino a toccare con i glutei i talloni e poi ritornare in piedi.

Alla fase discendente segue una fase ascendente. La scimmia che eseguì il primo squat partì da accosciata, ma è la stessa cosa.

Forse anche tu, come Homo Sapiens, ti vanti di essere capace di pensare e ti distingui dagli altri esseri viventi per via del tuo grande cervello. Tuttavia, vorrei che tu ricordassi che, per diventare degli intelligentoni, i tuoi avi dovettero sforzarsi di assumere una “disposizione” fisica in cui un cervello potente potesse trovare dimora e nutrimento. Ecco perché ti dico che tutta l’avventura del pensiero umano ebbe inizio con uno squat.

E se oggi vuoi mantenere efficiente quel tuo grande cervello, non devi dimenticare che lui fu la conseguenza della capacità umana di stare eretti. E non la causa.

Se vuoi continuare a pensare intelligente, mantieni la capacità di stare in piedi.

2. Come seguire uno squat perfetto

Per un Homo Sapiens ci sono due  modi per eseguire uno squat:

  • Partendo dalla stazione eretta, si scende in accosciata e poi si risale.
  • Partendo dall’accosciata, si sale in piedi e poi si ridiscende.

In entrambi i casi, quello che accade è che tutti i muscoli degli arti inferiori collaborano per estendere il tuo corpo e darti una postura eretta.

Precisazione (ne ho parlato diffusamente qui!)

La maggior parte di noi Homo Sapiens che viviamo nell’emisfero nord del mondo, non ha più i glutei reattivi per eseguire uno squat perfetto senza correre il rischio di rimanere laggiù, piegati!
Non abbiamo i muscoli per scendere e tanto meno quelli per risalire. Questo, tuttavia, non significa che eseguire uno squat sia pericoloso o controindicato. Sarebbe come dire che è pericoloso cimentarsi in qualcosa di difficile solo per il timore di fallire. Se accettassimo di tirarci indietro davanti alle sfide, diventeremmo sempre più incapaci!

È sufficiente procedere con calma, passo dopo passo. Un po’ di umiltà, per favore!

FASE 1

Procurati una sedia e mettiti in piedi davanti ad essa. Fai in modo che ci siano 10-15 cm tra i tuoi talloni e le gambe della sedia.

A questo punto, con la calma che serve per risvegliare la forza, piano piano, fai scendere i tuoi glutei. Senza fretta. Cerca di toccare la seduta della seggiola, senza perdere il controllo della tua discesa. Non lasciarti cadere, guidati piano piano. Mentre porti i tuoi glutei sulla sedia, tieni le braccia distese e alzale, così che quando sarai seduto le avrai a 90° proprio davanti a te.

FASE 2

Quando sei pronto, rialzati.

Spingi con le piante dei piedi sul pavimento e mentre ti alzi in piedi, sempre con proverbiale calma, abbassa le braccia.

Già che ci sei ripeti lo squat per 5 volte, poi prenditi una pausa di 1 minuto e ripeti. Fai 3 serie da 5 squat, con un intervallo di 1 minuto. E per oggi avrai già fatto un bel passo verso le tue origini e la tua piena forza.

Ripetilo a giorni alterni per 15 giorni.

Un giorno potrai fare a meno della sedia. Per il momento accontentati e assapora gli effetti del gesto perfetto.

Senza sedia piano piano viene meno la corretta dinamica del gesto. Abbi pazienza e attendi che si risvegli in te l’istinto ad essere “eretto”.

3. Per quale motivo fare uno squat?

Adesso viene la domanda difficile: perché mai una persona intelligente come te dovrebbe sforzarsi di eseguire uno squat perfetto?

Non potrebbe starsene seduta o in piedi e pensare ai fatti suoi/nostri? Sulla carta sarebbe bello, tuttavia, se tu lo facessi, piano piano finiresti per essere come un albero a cui viene a mancare acqua: appassiresti bruciato dal sole.

Avere un cervello ha rappresentato per noi Homo Sapiens una virtù e un problema al tempo stesso. Fin da subito.
Il cervello, infatti, rappresenta più o meno il 2% del nostro massa corporea, tuttavia tende a consumare circa il 20% o più del fabbisogno energetico di tutto il corpo.

Serve cibo per pensare. E per trovare abbastanza cibo è necessario muoversi. Gli scimpanzé, nostri progenitori, non poterono permettersi un cervello dello stesso volume del nostro, proprio perché non erano in grado di procurarsi abbastanza cibo. Dovettero fermarsi prima. Non erano in grado di camminare abbastanza a lungo per raccogliere cibo a sufficienza per sfamarsi.

Noi invece scendemmo dagli alberi, ci alzammo in piedi e iniziammo a camminare. Esatto, hai capito bene, facemmo uno squat (fase ascendente) e poi iniziammo a camminare. Le mani e il pollice opponibile arrivarono dopo. Tutto cominciò con uno squat. A forza di alzarsi tutte le mattine per camminare ed esplorare il mondo i nostri avi svilupparono il cervello.

E adesso noi siamo ad un bivio: restare seduti e rischiare di perdere il cervello o alzarci e continuare a mantenere la capacità di stare eretti.

Lo squat oggi è un’opportunità di ricordare chi sei

Oggi pochi tra noi Sapiens hanno la necessità di eseguire uno squat perfetto. Pensaci, passano intere giornate prima che tu ti “debba” piegare sulle ginocchia fino in fondo.

Non è un obbligo, è una possibilità che ti suggerirei però di cogliere al volo.

Quando fai uno squat, risvegli i tuoi glutei e con essi la capacità di stare diritto e di mantenerti diritto. E quando stai diritto i tuoi occhi si alzano verso l’orizzonte intorno a te e finalmente puoi guardarti attorno e vedere tutte le opportunità che la vita ti offre.

Di mestiere, come medico, mi capita spesso di ricevere pazienti che soffrono di mal di schiena. Quando li visito trovo schiene rigide e dolenti e glutei molli e assenti. Interpellate sulla loro attività motoria quotidiana, le persone mi raccontano che mai gli succede di piegarsi sulle ginocchia. E in quel momento mi rendo conto che gli antichi cinesi avevano ragione:

Chi vuol rimanere diritto, impari a piegarsi”.

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