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La crisi delle idee

La crisi delle idee

Siamo nell’epoca della crisi delle idee. Le grandi credenze crollano e al loro posto fioriscono e appassiscono tante piccole ipotesi. In questo vuoto di punti di riferimento, la golosità per i piccoli spunti è estremamente diffusa. Abbiamo bisogno di idee per gestire la realtà e se non possono essere poche, grandi e definitive, saranno molte, piccole e evolutive.

La grandi idee sono “disarmate”

Un tempo non lontano religioni e scienze determinavano il giusto e lo sbagliato, il punibile e il concesso. Oggi le cose sono cambiate. Qualche grande idea esiste ancora, ma le singole persone si riconoscono il diritto e la capacità di smontarle e rimontarle a piacimento. Questo rende ogni singolo individuo più potente, ma al tempo stesso più solo davanti alla responsabilità del suo pensiero.

L’ipotesi Dio Denaro

Qualcuno sostiene l’ipotesi che un Dio oggi in realtà ci sia: il Dio denaro! Quello che rende vere o false le idee oggi sarebbero i soldi. Chi si può permettere più pubblicità ha più like, più commenti, più condivisioni e più interazioni. Sarebbe la capacità di comprare consenso a fare il bello e il cattivo tempo nel mondo delle idee.

Permettimi di essere sincero. Come medico ho la possibilità di incontrare un po’ tutti: il ricco e il povero, l’ignorante e il colto. La crisi delle idee vale per tutti.

Per quanto la pubblicità cerchi di manipolare le idee delle persone, le persone manipolano costantemente le idee della pubblicità.

Le cose sono come la pubblicità vuole che siano, tanto quanto sono come tu vuoi che la pubblicità ti mostri che siano! (rileggi con comodo). Il mondo della pubblicità è dentro il resto del mondo, non il contrario.

L’ambizione a “Tutti uguali in quanto tutti diversi”

In un’epoca di questo genere, l’ambizione di molti sarebbe quella di abolire le idee e le categorie definitivamente. Peccatori e santi, martiri e infedeli, scientifici e ciarlatani, giusti e sbagliati, grassi e magri, alti e bassi. Nessuna distinzione a priori. Tutti uguali in quanto tutti diversi. Basta idee! Viviamo alla giornata.

Idea (perché anche questa lo è) interessante, ma alquanto costosa in un mondo globalizzato. Trattare sempre tutti per quello che realmente sono senza il ricorso a semplificazioni categoriche richiederebbe tanta lucidità, la quale dovrebbe essere alimentata da tanta energia. Troppa energia per noi alquanto deboli esseri umani del 2019.

Ma cosa sono le idee?

A questo punto mi giunge spontanea una domanda: cosa sono le idee e come evolvono?

Le idee sono distinzioni che creano categorie che creano azioni

Le idee sono distinzioni, che producono categorie che determinano azioni. Un esempio per tutti è malato e sano, da cui deriva curare i malati e non curare i sani.

Tutte le variazioni sul tema bianco e nero sono il frutto del mondo delle idee. Quando distingui il bianco dal nero crei le premesse per un’azione specifica: azione bianca per situazioni bianche e azione nera per situazioni nere.

Le idee creano le premesse per la specificità.

Come le idee evolvono in discriminazioni

Con il passare del tempo tuttavia, ciò che per comodità hai definito bianco diventa il bianco e ciò che hai definito nero diventa il nero. Quella che all’inizio utilizzavi come una distinzione operativa, nel tempo diventa un’abitudine e l’abitudine un credo. E il credo diventa una discriminazione: da bianco e nero a bianco contro nero.

Prima o poi capita di incontrare il grigio. E improvvisamente le azioni bianche e le azioni nere sono entrambe inadeguate. La specificità iniziale viene meno e inizia la frustrazione. A quel punto hai due possibilità: o ti senti comodo nella realtà che hai creato e sopporti la frustrazione o ti concedi di sentirti stretto e cominci a pensare a come uscirne.

Che fare quando le idee diventano inadeguate alla realtà

Quindi, due possibilità di scelta: lasciare che la teoria vinca sui fatti o far sì che i fatti vincano sulla teoria. San Tommaso si espresse in favore della prima ipotesi, e tu?

Nel primo scenario, puoi continuare ad andare avanti così. I buoni diventano buoni anche se non lo sono, perché l’unica altra possibilità di scelta che hanno sarebbe essere cattivi. I cattivi, invece, diventano sempre più cattivi, dal momento che l’altra possibilità di scelta sarebbe di essere buoni.

Nel secondo scenario invece ti fermi e decidi di creare una nuova distinzione. Esatto. Molti vorrebbero che tu lottassi contro la distinzione sbagliata. Lascia perdere. Creane una nuova. Chi combatte contro una idea la rafforza, chi gli costruisce sopra un’altra idea, la evolve.

Ad esempio, dopo aver distinto la realtà in due (bianco e nero), la potresti dividere ancora una volta in due. Per un totale di quattro. Gli antichi cinesi fecero così. Prima avevano distinto tutto in nero e bianco. Quando si accorsero che le cose non erano sempre o nere o bianche, introdussero nuove categorie: massimo bianco, nero che cresce, massimo nero, bianco che cresce.

Nuove distinzioni, nuove possibili azioni

Nuove distinzione generano nuove possibili azioni: in questo caso quattro azioni diverse per quattro situazioni diverse.

Nell’antica Cina alla distinzione in quattro si affiancarono quelle in cinque, in sei, in sette, in otto e in nove. E le diverse distinzioni hanno convissuto e convivono tuttora in molti ambiti. Nessuna ha mai vinto. Sono tutte semplificazioni della realtà: nessuna può vincere.

Ancora oggi, in medicina cinese, i medici più capaci fanno convivere costantemente dentro la propria mente e nelle proprie azioni più di un paradigma. Lo Yin Yang (base due), i Tre Tesori (base tre), i Cinque Movimenti (base cinque), i Sei Livelli Energetici (base sei), i Sette Ladri (base sette), il Ba Gua (base otto).

Lo stesso vale per ambiti come architettura, politica, strategia militare. Sono menti geniali, lo so bene. Tuttavia, il genio è una qualità che tutti possono apprendere, con il giusto allenamento.

Il pensiero poliedrico

Quando avevo più o meno 15 anni lessi un bel libro, di Giorgio Prodi. Parlava dell’avventura del pensiero poliedrico. Io oggi quel pensiero poliedrico lo penso così. Molte idee in testa e l’impegno a usarle tutte quante assieme.

È finita l’epoca del contrasto tra le idee. E anche l’epoca della convivenza tra le idee sta agonizzando. Non funziona. C’è sempre un’idea che prevale. E’ cominciata, invece, l’epoca della sovrapposizione tra idee, vecchie e sempre nuove.

Riassumiamo.

Crisi delle idee: impara a distinguere con arte

Quando generi le tue idee, costruisci nuove differenze e crei maggiori possibilità di scelta.

Dopo un po’ la nuova differenza diventa abitudine e l’abitudine credenza. Se in quel momento non abbatti la differenza che hai creato tu stesso, la credenza diventa discriminazione.

A quel punto, se hai coraggio, costruisci nuove differenze che rendono possibili nuove azioni. E continui così finché hai fiato in testa.

Questo stile di pensiero non è per tutti. Molti si stancano. Fare distinzioni richiede forza. Se sei debole, puoi sempre fermarti.

È così che va il mondo: quando la forza di generare nuove idee ti viene meno, tu muori. Il resto va avanti.

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