Stai leggendo
Non sempre perseverare è diabolico

Non sempre perseverare è diabolico

perseverare

Recentemente, intervistando un caro amico per il mio blog, c’è una cosa che più mi ha colpito e fatto riflettere: il valore fondamentale della perseveranza in ambito personale e professionale. Ho scoperto che non è solamente una peculiarità di una mente intelligente e coerente, ma il punto centrale del successo di un progetto o della stessa vita di una persona. È l’elemento fondamentale per trasformare un progetto da una semplice idea a un’azione e una storia strutturata, e nel viverla diventa ancoraggio a un futuro certo, concreto e fortemente realizzante.

Mi sono subito chiesto quale valore possa avere e quale sia la sua rilevanza nei contesti professionali. Perché perseverare è dimostrare “costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta” Treccani docet.

Sembra che nella definizione ci sia già il traguardo, ovvero se c’è perseveranza significa che c’è una parola “fine” a quel particolare obiettivo raggiunto. Però è anche vero che la persona che possiede un’indole perseverante sa che non è mai giunto il momento di fermarsi, ma anzi aver completato un obiettivo significa costruirsene subito un altro e cercare di spostarsi in avanti e crescere. Perché sempre di crescita si parla…

Una questione di rispetto

Essere perseverante significa avere rispetto di sé e di quello in cui crediamo, è tenacia e coraggio nel perseguire quello che il nostro daimon ci indica. È l’etimologia della parola che si suggerisce questa grande questione legata al rispetto, è riconducibile a quell’autodisciplina di cui parlavo qualche settimana fa.

La vera perseveranza ha quindi a che fare con la coerenza, ma non deve essere intesa come una spinta in avanti incanalata in un’unica visione, né una sola via di soluzione o un modo univoco di fare le cose. Significa avere l’umiltà e la predisposizione di sapere se veramente crediamo nel progetto e formarci continuamente anche a costo di modificare il nostro modo di essere, di vedere o di fare le cose. È tutto un continuo divenire. Come ho accennato prima, è, ancora, un fattore che ci permette di crescere e quindi di tarare il tiro per scoccare al centro del bersaglio la freccia della nostra irrequietezza.

Perseveranza delle idee

Abbiamo già detto che si parte da un’idea per raggiungere un obiettivo e la perseveranza ci aiuta in questo. Ma fino a che limite ci possiamo spingere nel desiderio di realizzare i propri sogni? Quando è il momento in cui dobbiamo cambiare idea perché ci accorgiamo che ciò che desideriamo è irrealizzabile? Sono domande a cui non trovo risposta, perché talvolta perseverare in un’idea ci conduce nei meandri dell’immaginazione e sappiamo quanto questa sia determinante per la creazione e l’innovazione di nuovi sistemi di pensiero. Se non si immaginava un telefono portatile senza fili, forse non si sarebbe mai inventato un piccolo computer in tasca, tanto per fare un esempio.

Il trucco è immaginare e indirizzare le nostre azioni a quel pensiero, anche se ci sembrano follia o se la scelta richiede una forte dose di coraggio. Forse è questa la soluzione per allenare la nostra perseveranza. Forse invece in quanto perseveranza non va allenata, ma va scoperta, nel disegnare perfettamente la nostra visione progettuale su ciò in cui crediamo veramente.

Perché credo che il successo di un progetto stia già nell’essere in grado di desiderare qualcosa. Talvolta ciò che ci manca infatti è il coraggio di perseguire i propri obiettivi in condizioni avverse o l’agire in un modo personale fortemente anticonvenzionale.

Grazie a lei costruiamo noi stessi

Si parla di perseveranza solo quando abbiamo chiara la nostra missione, e soprattutto se nel viaggio sappiamo costruirci un percorso a piccole tappe, tutte rivolte a un progetto ancora più ampio. Parlando in termini di marketing potremmo dire che è sì importante darsi una mission(e), ma soprattutto è fondamentale avere una vision(e) chiara.

Ragionare in termini di perseveranza vuol dire quindi ragionare sul nostro personal branding, sulla costruzione di un’identità riconoscibile che porti con sé i nostri valori. Quell’identità chiara che ci conduce a trovare il nostro spazio nel mondo, la nostra professione e una grande e completa soddisfazione personale.

Cosa ne pensi?
Bellissimo
1
Interessante
2
Non so
0
Pessimo
0
View Comments (27)
Torna in cima